La Guardia di finanza di Milano ha eseguito un'ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due fratelli calabresi - Giuseppe e Pasquale Palamara - e ha messo a segno il sequestro di immobili, auto di lusso e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti dei principali indagati.

L'indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinata dalla Dda, ha permesso di individuare due fratelli, originari di Melito Porto Salvo e San Lorenzo (Reggio Calabria), ritenuti specializzati nella «commissione di plurimi reati tributari e fallimentari attraverso società operanti nel settore del movimento terra e lavori stradali a Milano e nella provincia di Novara». Gli indagati sono nove in tutto. 

Per gli inquirenti avrebbero cagionato «dolosamente il fallimento e la distrazione dei patrimoni aziendali di diverse società a loro riconducibili, impedendo così l'azione di recupero dei creditori e dell'erario. Le condotte distrattive si sono ripetute nel tempo mediante la preordinata costituzione di new company operanti nel medesimo settore del movimento terra e lavori stradali, tra cui figura anche una società di diritto elvetico, fittiziamente amministrate da soggetti compiacenti, utilizzate dai due fratelli per riciclare i beni e le altre utilità di provenienza illecita, in modo da ostacolarne l'identificazione».

Gli accertamenti patrimoniali e l'analisi dei conti correnti intestati alle società e ai soggetti coinvolti «hanno evidenziato svariate movimentazioni finanziarie anomale, alcune delle quali verso la Svizzera, finalizzate a svuotare sistematicamente le imprese decotte a vantaggio delle newco e a drenare parte dei fondi per utilizzi privati dei due amministratori di fatto». Sono state eseguite, inoltre, numerose perquisizioni nelle sedi societarie e nei confronti dei principali indagati responsabili della distrazione patrimoniale e delle condotte di autoriciclaggio.