Nuovi sequestri di conti correnti e opere d’arte nell’ambito dell’inchiesta “I mercanti dell’arte”. Nel dettaglio, all’esito di mirati accertamenti svolti per reati societari nei confronti dei titolari di una società esercente l'attività di commercializzazione di opere d'arte operante sul territorio nazionale, dichiarata fallita dal Tribunale di Reggio Calabria, i militari del Comando provinciale della Gdf di Reggio Calabria nella mattina odierna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 46mila e 766 euro detenuti presso conti correnti intestati ad una seconda società con cui i sodali hanno proseguito le attività di commercio di opere d’arte in continuità con la fallita.

Bancarotta e autoriciclaggio

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una più ampia e complessa indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che già lo scorso 30 aprile aveva provocato l’adozione da parte della autorità giudiziaria di misure interdittive nei confronti di tre persone residenti nelle provincie di Reggio Calabria, Cosenza e Pisa, comportante il divieto temporaneo di esercitare le attività di impresa, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 1.175.260,40  euro in quanto resisi responsabili, a vario titolo, del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale e di autoriciclaggio.

Nella medesima circostanza, in seguito alle perquisizioni disposte, tra le altre, presso una abitazione ed un immobile siti in Marano Marchesato (Cosenza), riconducibili a due dei tre indagati, era stato rinvenuto un “tesoretto” composto da 86 opere d'arte e tomi da collezione e opere bidimensionali. In tale occasione, i finanzieri avevano proceduto ad un sequestro d'urgenza d'iniziativa cautelando le opere con modalità di rito e mettendole a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Tale misura è stata successivamente condivisa dell'Ag della Procura della Repubblica di Cosenza, e successivamente convalidata dal gip Tribunale di Cosenza.