Comitive che si trasformano in branchi. Banali scherzi che diventano modi per imporsi, per atteggiarsi a bulli di quartiere. Bravate che degenerano fino a diventare atti vandalici. Si stanno diffondendo macchia d'olio anche a Lamezia Terme le cosiddette baby gang. Gruppi di adolescenti imberbi che spadroneggiano, danneggiano e sporcano volontariamente.

 

A denunciare il caso è l'imprenditore Antonio Saladino, noto alle cronache per essere uscito indenne da una delle più travagliate vicende giudiziarie. Nella sua caffetteria nel cuore dell'ex comune di Sant'Eufemia i branchi si presentano ripetutamente. Hanno addirittura rotto i piedi in acciaio di un tavolo. Ma non solo. Minacciano il suo personale, rompono quanto riescono per poi andare via. Un fenomeno che si diffonde e legato, spiega Saladino, ad uno scollamento tra Stato, famiglia, scuola. E Saladino ha deciso di non denunciare perché convinto che non sarebbe questo il modo per risolvere il problema. Vuole andare oltre. Provare con il dialogo a rimettere a posto o pezzi di un sistema con evidenti falle.