Così la madre di Matteo Vinci commentando l’operazione condotta dai carabinieri che ha portato al fermo di sei persone tra i Di Grillo Mancuso: «Dopo tanto dolore finalmente un po’ di serenità»
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«Spero che questa gioia che ho dentro non venga smorzata come l'altra volta. Stanotte non ho dormito affatto, sono felicissima». Sono le prime parole di Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, il biologo di 42 anni ucciso da un'autobomba lo scorso 9 aprile a Limbadi. La donna in questi mesi, nonostante la grave perdita e il ferimento del marito Francesco nell'esplosione dell'ordigno, che proprio oggi sarà dimesso dal Centro Grandi Ustioni di Palermo, ha continuato a condurre la propria battaglia chiedendo giustizia per il figlio. «Sono stati arrestati non i presunti colpevoli - ha aggiunto Rosaria Scarpulla - ma quelli reali. Io li ho visti, li ho indicati, ho fatto nomi e cognomi. Finalmente un po' di serenità. Ringrazio gli investigatori per questo provvedimento che mi restituisce un po' di gioia dopo tanto dolore».
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