È rientrato l’allarme per l’attacco informatico al portale web ufficiale dell’Università della Calabria rivendicato dal gruppo hacker Lulz Security (LulzSec), un gruppo collegato ad Anonymous. A renderlo noto, nel primo pomeriggio di martedì 3 marzo, gli stessi hacker su Twitter dichiarando di aver «violato 7600 password».

 

«Dalle verifiche effettuate, non risultano compromesse le credenziali di accesso ad altri servizi di Ateneo (quali quelli relativi a studenti, personale, stipendi, ecc.)», dichiara in una nota l’ateneo.

Unical: «Avviate azioni correttive»

«La violazione è avvenuta nei giorni immediatamente precedenti ed ha permesso l’accesso alle tabelle di un database che contiene, oltre alle notizie ed altri dati pubblici del portale, anche i dati di contatto degli utenti registrati alle newsletter e le credenziali degli utenti abilitati a editare pagine e notizie, complessivamente per circa 7.600 utenze».

 

«I servizi ICT dell’Ateneo, insieme al Responsabile della Protezione dei Dati, hanno avviato azioni correttive - prosegue l’Unical - e di contenimento della falla di sicurezza individuata, attivando al contempo le comunicazioni previste dalla normativa e dal Garante per la protezione dei dati personali, incluse quelle agli utenti direttamente interessati, consigliando di non riutilizzare le stesse password per altri sistemi».

 

«Violazioni simili sono avvenute recentemente a danno della Università della Basilicata, dell’università Parthenope di Napoli e dell’università Roma Tre». E concludono: «Si tratta dunque di un incidente limitato ma da non sottovalutare che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nei prossimi giorni».