Secondo la formula adottata dall'ente regionale, una società pubblica, dopo aver appaltato un servizio per qualche anno, può provvedere ad assumere i dipendenti (privati) delle azienda appaltatrici inserendoli negli organici dell’azienda pubblica. Ci chiediamo, sarà un caso che tra gli assunti risulti esserci, Pino Gallo ex sindaco di Rogliano? Sarà un caso che si faccia il nome, di Gianluca Greco, ex consigliere comunale di Cosenza del Pd vicinissimo a Nicola Adamo e Enza Bruno Bossio? E ancora, sarà un caso che tra gli assunti ci sia Francesca Zinno, nipote della moglie del presidente del collegio sindacale della Sorical, Antonello Gentile?
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Ieri abbiamo dato notizia che la Sorical stava procedendo all’assunzione di 55 persone silenziosamente e senza un minimo di trasparenza. Quasi in contemporanea con la nostra uscita, un sindacato di categoria, muoveva forti accuse alla gestione della Sorical, e tra le altre cose, sollevava anche la vicenda delle assunzioni. Diverse ore più tardi arrivava una precisazione a firma dei due liquidatori della Sorical, Luigi Incarnato e Baldassare Quartararo, i quali, confermavano l’assunzione di 57 lavoratori (due in più di quelli che sapevamo noi), motivandola in maniera alquanto bizzarra. La nota infatti, riferiva, «che trattasi di un protocollo di intesa a firma di Cgil, Cisl e Uil, ampiamente discusso in Sorical, di internalizzazione di alcuni servizi alfine di ridurre i costi di gestione e coprire il turnover del personale». I due estensori della nota, Incarnato e Quartararo, proseguivano nella loro spiegazione affermando, inoltre «le assunzioni di cui si parla impropriamente non sono altro che trenta lavoratori precari, utilizzati da circa 10 anni dalle imprese appaltatrici per la gestione idraulica ed elettrica degli impianti Sorical, che finalmente, come è accaduto in passato, si vedono riconosciuto il loro diritto ad un lavoro più stabile e strutturato con Sorical».
Dunque, cerchiamo di tradurre. Sostanzialmente la Sorical guidata da due commissari liquidatori, tra i quali Luigi Incarnato, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e segretario del Partito Socialista alleato di Mario Oliverio, ci informa, dopo che la nostra testata aveva sollevato il caso, di aver proceduto ad assumere “trenta lavoratori precari, utilizzati da circa 10 anni dalle imprese appaltatrici”? Se la lingua italiana non è un optional, dunque, secondo tale formula una società pubblica, dopo aver appaltato un servizio per qualche anno, può provvedere ad assumere i dipendenti (privati) delle azienda appaltatrice inserendoli negli organici dell’azienda pubblica? In una conversazione telefonica Luigi Incarnato, ci faceva notare che tali lavoratori, in realtà, subentravano di volta in volta nelle aziende che svolgevano il servizio e che nel corso degli anni si sono specializzati nelle mansioni interne nell’indotto Sorical. Tale operazione gli consente un risparmio di oltre un milione di euro. Rimane il fatto, tuttavia, che tutto ciò stia avvenendo senza un briciolo di evidenza pubblica. E, tuttavia, le indiscrezioni cominciano anche a consegnarci i primi nomi degli stabilizzati, e per usare una metafora di scalfariana memoria ci chiediamo, sarà un caso che tra gli assunti risulti esserci, Pino Gallo ex sindaco di Rogliano? Sarà un caso che si faccia il nome, di Gianluca Greco, ex consigliere comunale di Cosenza del PD vicinissimo a Nicola Adamo e Enza Bruno Bossio? E ancora sarà un caso che tra gli assunti ci sia Francesca Zinno, nipote della moglie del presidente del collegio sindacale della sorical, Antonello Gentile? E sarà certamente un caso che le prime indiscrezioni siano nomi tutti dell’area cosentina? Forse tutto ciò sarà un caso, ma noi, abbiamo il dovere di renderlo noto.
La questione che si pone in questa vicenda, non è sic et simpliciter legata al rispetto delle norme, seppur qualcuno, delirando, parla di diritto privato, considerato che la Sorical è una SpA, la questione, innanzitutto, investe l’etica del comportamento nella gestione della cosa pubblica. Un tema ormai sentitissimo da parte dell’opinione pubblica. Questa vicenda dovrebbe far riflettere la politica su come ormai la gente è sensibilissima ai comportamenti o alle presunte scorrettezze della pubblica amministrazione, soprattutto quando si parla di lavoro.
Per questo vorremmo ricordare agli smemorati della Cittadella che la Società Risorse Idriche Calabresi s.p.a. – So.Ri.Cal. è una società mista a prevalente capitale pubblico regionale 53,5% Regione Calabria; 46,5% Acque di Calabria s.p.a. (100% Veolia) a cui è stata affidata la gestione, il completamento, l’ammodernamento e l’ampliamento degli schemi idrici di grande adduzione, accumulo e potabilizzazione trasferiti alla Regione Calabria dalla disciolta Cassa per il Mezzogiorno. Forse quando di parla semplicisticamente di diritto privato, sarebbe opportuno essere prudenti.
Pa.Mo.
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