Il personale era impiegato nel distretto sanitario di Serra San Bruno. Oltre al risvolto patrimoniale avrebbero danneggiato l’immagine dell’ente
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Arriva la sentenza della Corte dei Conti calabrese per alcuni dirigenti medici e dipendenti dell’Asp di Vibo Valentia, in servizio nel distretto sanitario di Serra San Bruno, accusati di essersi ingiustificatamente assentati dal posto di lavoro.
In particolare, l’accertamento dei giudici contabili ha preso in esame la responsabilità amministrativa dei convenuti in relazione alla prospettazione di danno erariale che gli stessi avrebbero cagionato per essersi allontanati più volte tra il 5 dicembre 2017 e il 24 aprile 2018 (periodo di osservazione da parte dei carabinieri) dal posto di lavoro per motivi personali, omettendo la prevista timbratura del cartellino attraverso il sistema elettronico di rilevazione delle presenze, risultando, così, in servizio. A tutti i convenuti la Procura contabile contestava, oltre al danno patrimoniale avendo, comunque, percepito la retribuzione delle ore non effettivamente lavorate, anche di aver arrecato danno all’immagine dell’amministrazione di appartenenza.
Venuta meno una parte della norma a seguito di una pronuncia della Corte costituzionale, resta per la Corte dei Conti nel caso di specie il danno all’immagine e il danno patrimoniale diretto. Per tale motivo, i giudici contabili hanno condannato i convenuti a risarcire l’Asp di Vibo nella seguente misura: Maria Abronzino (dirigente medico), di Serra San Bruno, 1.483,75 euro; Albanese Domenico (collaboratore amministrativo professionale), di Serra San Bruno, 661,88 euro; Barbara Francesca (assistente), di Serra San Bruno, 748,00 euro; Filippo Forte (collaboratore), di San Nicola da Crissa 1.026,17 euro; Iorfida Maria Teresa (coadiutore), di Serra San Bruno, 330,70 euro; Salvatore Marchese (coadiutore), di Spadola, 673,51 euro; Gregorio Paglianiti (medico specialista), di Tropea, 1.283,21 euro.
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