Il responsabile delle risorse umane dell’Asp di Cosenza, Pasqualino Montilli, replica alle dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi dal componente dell’assemblea nazionale del Pd Giuseppe Mazzuca, circa il ricorso da parte del funzionario dell’Azienda Sanitaria, ad assenze strategiche dal lavoro per sottrarsi alle responsabilità inerenti le proroghe dei contratti a tempo determinato del personale impiegato nelle Usca, nella Cot e nei centri vaccinali.

Nulla di più falso

«Nulla di più falso – scrive Montilli – Sarebbe bastato che il signor Mazzuca si fosse informato meglio ed avrebbe evitato di scrivere notizie prive di fondamento per le quali rischia la querela. Nei due giorni in cui mi sono assentato dal servizio non erano in essere pagamenti o liquidazioni di emolumenti di nessuna tipologia per i quali fosse necessaria la mia presenza in ufficio. Non solo, ma anche se fossero stati presenti tali adempimenti (che, ripeto, non sussistevano), in caso di mia assenza risulta presente un dirigente che mi sostituisce».

Non ci sono stati disservizi

«Per ciò che riguarda le proroghe degli operatori in scadenza – aggiunge Montilli – le stesse erano già state istruite adeguatamente per la Direzione Strategica. Non solo, ma le organizzazioni sindacali e gli operatori interessati che ne avevano fatto richiesta, sono stati puntualmente informati della proroga in itinere. In definitiva nessun ritardo, nessun disservizio è scaturito dalla mia assenza di due giorni».

Azione amministrativa trasparente

«Ciò detto, attesa l’assoluta infondatezza della notizia – sottolinea il dirigente Asp - temo che il signor Mazzuca sia stato male informato o, peggio, strumentalizzato, più che dagli angeli del Covid, da settori grigi di questa Azienda, ostili al cambiamento e che mal sopportano la mia azione amministrativa trasparente, tesa ad evitare abusi e comportamenti impropri; anche se sapevo già che questo sarebbe stato il prezzo che dovevo pagare per il mio stile di lavoro».

Ripristinare la verità dei fatti

«In ogni caso, continuerò ad ispirare la mia azione esclusivamente alle regole ed alla legalità e non mi lascerò intimidire da chi, senza conoscere le persone e la loro storia, lancia sulle stesse accuse infamanti per oscure motivazioni e basandosi su mere illazioni – replica Montilli – Ho ritenuto giusto intervenire, seppur in assoluta solitudine, esclusivamente per ripristinare la verità dei fatti e per salvaguardare la mia dignità di dirigente che non si è risparmiato in questi mesi difficili ed in un settore, le cui difficoltà sono a tutti note, assolvendo sempre al proprio compito con disciplina ed onore, per come recita la Costituzione».

La politica ci lasci lavorare

«In ogni caso – conclude – sarebbe auspicabile, giusto e più coerente che la politica si rivolgesse alla politica, lasciando lavorare in serenità i dipendenti pubblici, senza trascinarli in polemiche strumentali, se davvero si hanno a cuore i problemi della sanità».