«Incessante l'attività delle Forze dell'ordine, impegnate silenziosamente giorno dopo giorno, in Italia e all'estero, in un lavoro continuo a presidio della sicurezza dei cittadini". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, commenta la notizia della cattura del latitante di 'ndrangheta Edgardo Greco, condannato all'ergastolo e irreperibile dal 2006, arrestato dalla polizia francese grazie agli elementi emersi da indagini realizzate dall'Arma dei Carabinieri e condivise fra i partner di altri paesi grazie al progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta).

«Grande soddisfazione per questa rilevante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell'ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti -ha sottolineato il titolare del Viminale - a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d'arresto, e procederà sempre determinata».

Occhiuto: «Cattura conferma impegno dello Stato»

«La cattura del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco, irreperibile dal 2006, sottolinea il grande impegno che in questo momento lo Stato sta dispiegando nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata». Afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

«Non posso che esprimere soddisfazione per questa brillante operazione internazionale, a cui hanno dato un grande contributo i carabinieri di Cosenza, che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. A loro rivolgo il mio personale apprezzamento, quello della Regione che governo, e soprattutto la gratitudine dei calabresi, che aspirano a un futuro sempre più libero da ogni condizionamento mafioso».

Wanda Ferro: «Lo Stato impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata»

«La cattura in Francia del latitante di 'ndrangheta Edgardo Greco, ricercato da 17 anni e su cui pendeva un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura generale di Catanzaro, è il frutto dell'importante attività di cooperazione internazionale tra gli investigatori italiani e quelli di altri paesi che partecipano al progetto I-Can". E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro (FDI). «Rivolgo le mie congratulazioni - aggiunge Ferro - ai carabinieri di Cosenza che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, e che hanno operato insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell'unità I-Can dello Scip del Ministero dell'Interno. Greco, considerato affiliato alla 'ndrina Perna-Pranno di Cosenza e condannato all'ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Bartolomeo, avvenuto nel gennaio del 1991, lavorava in un ristorante come cuoco. La determinazione con cui le forze dell'ordine e la magistratura sono riuscite a pervenire alla cattura del pericoloso latitante - sostiene ancora Ferro - dimostra che lo Stato è impegnato con tutte le sue forze nel contrasto alla criminalità organizzata».