A poche ore dall'operazione che ha scosso la politica e le istituzioni, il presidente della Regione interviene complimentandosi con il procuratore Gratteri
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«Ringrazio il Ros dei Carabinieri e tutte le forze dell’ordine che questa mattina hanno condotto un importante maxiblitz anti ‘ndrangheta in Calabria. Emerge un quadro preoccupante, con un’organizzazione che avrebbe messo in piedi un "diffuso sistema clientelare" per la gestione di appalti pubblici» così in una nota Roberto Occhiuto commenta la maxi operazione condotta dall'alba di questa mattina in Calabria.
«Ringrazio, in modo particolare, il procuratore Nicola Gratteri - ha aggiunto - per il suo prezioso lavoro, per la sua quotidiana attività contro il malaffare, e anche perché con queste operazioni ci dà la possibilità di avere - grazie a strumenti che noi non abbiamo e dei quali può invece usufruire l’autorità giudiziaria - elementi conoscitivi utilissimi per portare avanti la nostra complessa azione di governo della Regione. Ogni livello istituzionale si deve impegnare, nel rispetto dei rispettivi ruoli, per combattere le pratiche illecite e clientelari: questa battaglia non può essere relegata alla sola magistratura. Nel mio ruolo da presidente di Regione, in questo anno e mezzo, mi sono assunto le mie responsabilità politiche e amministrative, e ho lavorato per voltare pagina.
In sanità ho eretto un muro tra politica, commissari e direttori generali delle Asp e delle Ao. In questi mesi i commissari e i dg - un fatto inusuale in Calabria, e non solo - hanno avuto precise indicazioni dal sottoscritto affinché scegliessero i propri collaboratori e i vertici delle Aziende in assoluta autonomia, senza ingerenze da parte della politica. Nelle assunzioni - 2.200 in sanità e 700 a tempo indeterminato in Regione - abbiamo dato chiari segnali di discontinuità: niente prove orali per limitare i condizionamenti, commissioni nominate direttamente dal Ministero, priorità ai titoli. Abbiamo premiato il merito, privilegiando la trasparenza e archiviando vecchie cattive abitudini.
E abbiamo contrastato con ogni mezzo l’illegalità: dalla gestione dell’ambiente alla depurazione, dalla lotta agli incendi a quella per il mare pulito e contro la mala gestione dei rifiuti. Abbiamo messo in campo la ‘tolleranza zero’ contro il malaffare e contro chi, per piccoli tornaconti personali o di bottega, rema contro la nostra Regione. Sappiamo che non basta, che c’è ancora molto da fare, ma anche grazie alla magistratura migliore possiamo contribuire a costruire una Calabria migliore. Siamo dispiaciuti del fatto che tra qualche mese Nicola Gratteri - che in questi anni ha rappresentato un argine contro la malavita - non potrà più fare il procuratore antimafia a Catanzaro, e auspichiamo che il governo possa scegliere una personalità di livello per questo importante e delicatissimo ruolo».