Il gup del trubunale di Reggio Calabria ha concesso gli arresto domiciliari a Giuseppe Suriano, rimasto coinvolto nell'operazione Ares. Il giudice per l'udienza preliminare ha accolto l'istanza degli avvocati Guido Contestabile, Francesco Giovinazzo e Yvonne Posteraro scarcerando l'imputato.

 

Suriano si trovava in carcere dal 30 luglio 2018 quando il gip del tribunale di Reggio Calabria aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della nota operazione della procura antimafia conosciuta come indagine Ares. 

 

Suriano è imputato nel processo e accusato associazione finalizzata al narcotraffico, traffico di sostanze stupefacenti e un tentativo di estorsione ai danni dei proprietari dell’Upim di Amantea.

 

L’inchiesta “Ares” ha monitorato le dinamiche criminali dei due gruppi, vicini alle ‘ndrine Pesce e Bellocco, egemoni a Rosarno ed in tutta la Piana. Il vuoto di potere, creatosi a causa dei numerosi arresti che hanno coinvolto le due ‘ndrine, ha generato i contrasti tra i Cacciola e i Grasso.

 

Contrasti nati per la detenzione del potere mafioso e per la gestione dello spaccio e del traffico di droga. Il sedici settembre dello scorso anno poi, stando all’inchiesta dell’Antimafia, un “commando” capeggiato da Gregorio Cacciola, classe 1980, figlio di Domenico Cacciola (morto presumibilmente con il metodo della “lupara bianca”), avrebbe tentato di sequestrare, per uccidere, in pieno giorno ed in pieno centro a Rosarno, Salvatore Consiglio. 

 

Quest’ultimo, considerato dagli investigatori uno degli emergenti della ‘ndrina Grasso è riuscito a sfuggire all’agguato.