Il penalista interviene dopo avere appreso la notizia dell'uscita dell'ex direttore dall'inchiesta della procura di Catanzaro
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«Oggi la Procura Dda di Catanzaro ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari in un procedimento, a carico di Carmelo Bagalà ed altri, che vedeva originariamente indagato anche Pasquale Motta. Era con sommo stupore che avevamo appreso, quasi un anno fa, della indagine nei confronti del direttore, in quanto il gip distrettuale aveva rigettato, per mancanza di gravità indiziaria, una richiesta di misura cautelare in carcere». Lo scrive in una nota l’avvocato Enzo Belvedere, difensore di Pasquale Motta, la cui posizione nel procedimento Alibante è stata stralciata dalla procura di Catanzaro e va verso l’archiviazione.
«La Procura – ha aggiunto il penalista - proponeva appello cautelare, avverso l’ordinanza reiettiva ed il tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo le agevoli tesi della difesa, ancora una volta rigettava l’istanza, a suo tempo respinta dal gip».
«Oggi, a conclusione della indagine – aggiunge l’avvocato Belvedere - apprendiamo che la posizione di Motta è stata stralciata dall’indagine, avendo inoltrato la Procura una istanza di archiviazione al gip, per infondatezza dell’ipotesi originaria di accusa».
«Il gip – conclude il difensore di Motta - che aveva a suo tempo respinto la richiesta di misura cautelare, in breve momento, disporrà il decreto di archiviazione. Sono soddisfatto di poter valutare un andamento lineare della Procura della Repubblica Dda di Catanzaro, che non ha portato ad estreme conseguenze tesi insostenibili. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla correttezza dell’operato di Pasquale Motta, anticipato da una vita cristallina anteatta di ottimo lavoro di politico, prima e giornalista, poi».