Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha annullato il provvedimento del 28 maggio scorso nei confronti dell'ingegnere Bruno Polifroni. Il professionista, coinvolto nell'operazione denominata Waterfront della Dda reggina, era stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla pg con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture, abuso d'ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche relative all'appalto per la costruzione del centro polisportivo di Rosarno.

 

Così come avvenuto per l'operazione Cumbertazione, ricordano gli avvocati di Polifroni, Armando Veneto e Salvatore Pignataro, nella quale sia il Tribunale delle libertà che la Corte di Cassazione avevano accertato la sua estraneità ai fatti contestati, anche nella presente vicenda processuale i giudici reggini hanno allontanato le ipotesi delittuose contestategli.

Piena soddisfazione, conclude la nota, è stata espressa dai difensori del professionista, Veneto e Pignataro che, nel corso della discussione sono riusciti a ribaltare il teorema accusatorio dimostrando che l'ingegnere Polifroni aveva agito nel rispetto della legge e nell'interesse della pubblica amministrazione.