VIDEO | In riva allo Stretto l'assemblea nazionale delle associazioni aderenti alla Fai si è svolta in un’azienda il cui titolare vive sotto scorta
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Lo Stato dentro le imprese che denunciano. A Reggio Calabria, a un anno dalla nascita della pioniera articolazione dell'associazione antiracket aderente alla Fai, istituzioni nazionali e locali si sono riunite per affiancare simbolicamente tutti gli imprenditori oggi in prima linea. Una prima uscita di grande valenza simbolica per la neo presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo.
L'occasione è stata l’assemblea nazionale delle associazioni antiracket aderenti alla Fai, svoltasi questa mattina in un luogo particolarmente significativo. È stata, infatti, scelta come sede l'azienda Tecnoappalti Italia di Herbert Nunzio Catalano, segretario dell’associazione antiracket Fai di Reggio Calabria e imprenditore che ha denunciato e che adesso vive sotto scorta.
Un luogo, dunque, che incarna la resistenza degli imprenditori sani alla prevaricazione che la ‘ndrangheta esercita con le estorsioni e le intimidazioni.
«Ho avuto modo di ascoltare e di conoscere alcuni imprenditori calabresi – ha dichiarato la neo presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo - e mi sento di dire che loro sono la vera speranza. Una speranza che deve essere contagiosa e che deve valorizzare non solo la capacità della denuncia ma anche quella del lavoro pulito in questa terra. Solo così essa potrà mostrarsi per quella che davvero è, una terra stupenda in cui la mafia può essere sconfitta. Dire non al racket equivale a dire non alla mafia. Questa non sarà l'unica missione della Commissione in Calabria e a Reggio».
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