22 luglio 1970

Gli anni di piombo in Calabria, l’esplosione sui binari del Treno del sole e la morte di sei persone a Gioia Tauro

L'attentato si consumò pochi mesi dopo la strage impunita di piazza Fontana a Milano. Condannati gli esecutori dopo trent'anni, quando erano già deceduti. Rimasti ignoti i mandanti. Oggi iniziative di commemorazione alla stazione

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di Anna Foti
22 luglio 2024
07:36

La violenza terroristica e l'estremizzazione della dialettica politica attraversano l'Italia. In questo contesto a Gioia Tauro il 22 luglio 1970 deraglia il Treno del Sole. Solo pochi mesi prima, a Milano, la strage ancora impunita di Piazza Fontana 12 dicembre 1969.

Mentre da Palermo a Torino sono in viaggio circa duecento persone, dieci minuti dopo le diciassette, si consuma un'esplosione sui binari del direttissimo Treno del Sole. La linea ferroviaria è quella di Battipaglia - Reggio Calabria, soprastante le ferrovie Calabro-Lucane e la stazione quella di Gioia Tauro. Sei persone muoiono e settantasette rimangono ferite.


La commemorazione alla stazione

Il sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella e l’amministrazione comunale onoreranno i caduti. Apporranno questa mattina una corona di alloro alla stazione ferroviaria di Gioia Tauro. Al primo binario commemoreranno le vittime anche l'Anpi metropolitana, la Cgil area metropolitana e la Filt Cgil di Reggio Calabria.

I moti di Reggio e la storia d'Italia

A Reggio, capoluogo di provincia, in quel frangente storico bruciava la sconfitta per il capoluogo di Regione assicurato a Catanzaro. Solo una settimana prima dell’attentato a Gioia Tauro, i fatti di Reggio, la protesta guidata dal sindaco democristiano Pietro Battaglia. Poi scontri, barricate, rabbia, repressione violenta, vittime in una città delusa e assediata. Una rivolta di popolo consumata e ingurgita da uno scontro tra poteri forti, oscuri. 

Un contesto che ebbe non pochi riflessi sui tentativi di ricostruire la vicenda di Gioia Tauro di cui restano ignoti i mandanti. Resta fitta l’ombra dell’eversione neofascista

L’attentato al Treno del Sole allora si collocava poco prima della costituzione del Comitato d’Azione per Reggio capoluogo guidato dal dirigente missino Ciccio Franco e quasi cinque mesi prima della data in cui era stato programmato, salvo poi essere improvvisamente annullato, il colpo di Stato in Italia, noto come Golpe Borghese.


Una storia complessa, frammentata e inquinata da depistaggi, deviazioni e sviamenti, occultamenti e sottrazioni di documenti e prove, da verità negate, volti cancellati, voci silenziate, da un passato che ancora sfugge alla chiara e piena resa dei conti.

 

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