Duro attacco del presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente: «Se fossero confermate le accuse della Procura di Catanzaro saremmo di fronte a un quadro gravissimo di diffusa illegalità, fra truffe, corruzione e favoritismi»
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«Se fossero confermate le accuse della Procura di Catanzaro contro l’ex Rettore dell’Università, altri professori universitari e dirigenti dell’Asp, saremmo di fronte ad un quadro gravissimo di diffusa illegalità, fra truffe, corruzione e favoritismi. Il tutto, letteralmente, sulla pelle degli animali cosiddetti “da laboratorio” che vivevano una vita-non vita nei due stabulari posti sotto sequestro, sacrificati per ricerche falsate e destinate soprattutto a promuovere carriere».
È quanto scrive la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, sull’inchiesta che ha portato ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di 12 persone, tra i quali si annoverano alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.
«In attesa di conoscere gli sviluppi, non posso che ringraziare – conclude la Brambilla - la Guardia di Finanza e la Procura per aver scoperchiato questo vaso pieno di obbrobri».