Uno degli aggressori avrebbe estratto anche una pistola. Tutti sono stati tempestivamente fermati. Indagini in corso per ricostruire la dinamica
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A pochi giorni dalla megarissa notturna che ha richiesto l’intervento dell’esercito, a Diamante si rivivono scene da far west. Oggi pomeriggio, intorno alle 18, in piazze XI Febbraio sono volati di nuovo calci e pugni e questa volta uno degli aggressori ha estratto la pistola da un marsupio, circostanza confermata da fonti accreditate.
Per fortuna non è stato esploso nessun colpo, ma uno dei giovani coinvolti nella rissa è stato pestato violentemente e ha perso molto sangue. Si tratta di un giovane di Diamante, preso di mira, per motivi ancora in fase di accertamento, da parte di quattro giovani di Cosenza. Tre degli aggressori sono stati subito fermati, un quarto, invece, aveva tentato di darsi alla fuga, ma è stato bloccato dal vicesindaco Pino Pascale, delegato alla Pubblica Sicurezza, e da un agente di polizia. Tutti e quattro, al momento, si trovano in stato di fermo.
Le indagini saranno condotte e coordinate dal capitano Andrea Massari, alla guida della Compagni dei carabinieri di Scalea, che ora cercherà insieme ai suoi uomini di ricostruire la dinamica dei fatti.
La vicenda di oggi appare decisamente drammatica e apre una ferita per la città mai sopita. Soltanto due anni fa, nell’agosto 2018, proprio un giovane di Cosenza, lo studente di biologia Francesco Augieri, aveva perso la vita a Diamante in una rissa. Il 23enne fu raggiunto da numerose coltellate dopo essere andato in aiuto dell’amico, che aveva avuto un alterco con degli sconosciuti turisti nel tragitto per andare a comprare le sigarette.