Solite malelingue da campagna elettorale nel capoluogo, che parlano di assunzioni o improvvisi miglioramenti degli status professionali in imprese sotto il controllo stretto della politica al fine di ottenere in cambio dei voti di… gratitudine. Noi, però, proviamo a spiegare quanto avvenuto nell’Azienda per la Mobilità di Catanzaro (la municipalizzata Amc) lo scorso 16 settembre con distacco e sulla base di circostanze oggettive, scevre dalla cultura del sospetto.

Il fatto nell’occasione denotato è relativo a 31 autisti già in forza alla partecipata, ma in regime part-time (alcuni anche da diversi anni), che hanno ottenuto la trasformazione - per esigenze di servizio - del contratto ancora in essere nella sua formulazione originaria in full-time tuttavia soltanto fino al prossimo 31 dicembre. Un cambio da tempo parziale a totale che per i diretti interessati è come ovvio anche sinonimo di un aumento della retribuzione.

Un incremento delle spese che all’Amc costerà 33mila euro complessivi, coperti però dai maggiori contributi che saranno corrisposti dalla Regione in base a quanto prevedono le normative sul trasporto pubblico locale per come recita oltretutto il verbale dell’importante riunione aziendale appunto tenutasi una settimana abbondante fa. Tutto giusto e perfetto, allora? In base all’accusa di una “congrua mancia” in vista delle ormai sempre più imminenti elezioni, sembrerebbe proprio di sì anche in ragione della sollecitazione prefettizia pervenuta all’Azienda affinché implementasse il numero delle corse peraltro in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico. Soprattutto in tempi ancora caratterizzati dalla presenza del Covid. Ma questa decisione, definiamola pure indotta, apre diversi scenari.

E tutti con un certo impatto sulla situazione complessiva dell’Amc. Il primo è relativo alla volontà dei sindacati di assumere, addirittura da adesso, l’impegno di “rivedersi” a metà dicembre per provare a rendere la conversione delle 31 posizioni in oggetto da part-time a full-time definitiva. Un modo per non recapitare un pessimo regalo di Natale a dipendenti che si vedrebbero di nuovo retrocessi alla condizione di lavoratori a tempo ridotto durante le festività. Sempre le organizzazioni sindacali però hanno espresso le loro perplessità riguardo alla scelta di non estendere il provvedimento a tutte le unità della Municipalizzata. Il riferimento è ad esempio ai controllori delle strisce blu: i parcheggi comunali a pagamento lungo le strade cittadine la cui gestione è demandata all’Azienda.

Una società che sebbene risanata nel bilancio fatica però a offrire un servizio ai viaggiatori in linea con standard accettabili. I problemi di tale deficit, del resto, sono arcinoti da tempo immemore, derivando neanche a dirlo dalla mancanza di conducenti che per la verità ci sarebbero pure se solo in molti casi non passassero negli uffici in cui tuttavia il numero degli impiegati è assolutamente debordante rispetto alla pianta organica complessiva e a qualunque logica puramente aziendale. Basti pensare ai ben quattro centralinisti a fronte tuttavia della segnalata quasi impossibilità di riuscire a parlare con loro da parte degli utenti.