VIDEO | Il Comune ha dato come dead line maggio ma per chi vive di commercio e turismo le preoccupazioni sono tante: «Fondamentale il ripristino prima dell’inizio della prossima stagione estiva»
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Amantea, un anno dopo quel boato che annunciò che un costone della rupe del centro storico si stava sfarinando, è ancora mutilata. Un buon tratto di strada è interdetto, i due quartieri della parte vecchia, da un lato Chiazza e dall’altro Catocastro, sono separati.
Un danno per una cittadina che ha una forte vocazione turistica e che così vede ridursi le attrazioni per i visitatori. Ma non solo. Diversi i residenti costretti a fare lunghi percorsi per rientrare in casa, così come molti sono stati coloro che la scorsa estate non hanno usufruito della seconda abitazione perché questa rientrava nell’area interdetta.
Le preoccupazioni dei commercianti
Il Comune ha annunciato che entro maggio la strada dovrebbe essere riaperta, ma politica e associazioni mostrano perplessità e preoccupazioni. Come Annunziato Lindia, dell’associazione Vivi il Centro, che sulla seconda estate di difficoltà e sacrifici è pronto a mettere la mano sul fuoco: «I disagi sono tanti per residenti e non. Il commercio poi è fonte di sopravvivenza per Amantea che spesso vive con quanto riesce a fare in estate. È fondamentale che venga tutto ripristinato prima dell’inizio della prossima stagione estiva».
Anche il Pd, tramite il segretario locale Enzo Giacco, esprime perplessità: «Da settembre in poi i rocciatori sono venuti e hanno fatto uno straordinario lavoro per mettere in sicurezza la zona, ma ancora il passaggio è interdetto con difficoltà per tutti quelli che vedono nel centro storico un elemento di grande potenzialità per lo sviluppo turistico della città».
Le perplessità sui termini dati dal Comune
E a proposito della nuova dead line di maggio il democrat dice: «Vorremmo sapere questa dichiarazione su quali basi poggia, se possiamo essere rassicurati. Il centro di fatto è limitato dal punto di vista dell'accesso e questo crea una grande penalizzazione a chi ha investito e crea un grave danno a quelle che sono le legittime potenzialità e ambizioni di crescita turistica di questa città che viene già di per sé da un momento di grande difficoltà».