Spari nel centro urbano della cittadina. Il sindaco Pellegrino: «Condanniamo il gesto». Per i poveri animali si prevede una lunga degenza
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Ne avranno per un bel po’di tempo i tre cani, regolarmente accuditi e custoditi da una famiglia, che ad Amantea sono stati raggiunti dalla rosa dei pallini esplosi da un fucile che ha aperto il fuoco nel centro urbano, tra case, recinti e giardini dove la civile convivenza, anche tra diverse specie, dovrebbe essere una prassi consolidata.
Spari contro tre cani
Dovrebbe, ma non è. Perché nonostante si sia ormai nel 2022, malgrado le campagne di sensibilizzazione a tutela dei diritti animali, dopo processi giudiziari – uno dei quali, quello per la barbara uccisione del cane “Angelo”, celebrato proprio sul tirreno cosentino - culminati in sentenze esemplari nei confronti di chi ha arbitrariamente fatto del male contro bestiole innocenti, c’è ancora chi si macchia di reati odiosi, nella convinzione di agire secondo un diritto di prelazione che subordina l’intero creato al proprio uso e consumo.
Forse animato da una simile convinzione, qualche giorno fa qualcuno ha imbracciato il fucile e ha preso la mira, dilettandosi a colpire tre mansueti cani che in libertà gironzolavano per le vie del quartiere.
Ingentissimi i danni inferti agli animali, raggiunti da pallini di piombo che oltre a conficcarsi nella carne per diversi centimetri, sia nelle zampe anteriori che nel petto e nel muso, in un caso hanno anche causato una frattura scomposta che potrebbe offendere, in maniera permanente, la bestiola colpita.
Seguendo la scia di sangue lasciata dai cani nel corso della disperata fuga, è stato possibile comprendere il punto nel quale sono state presumibilmente esplose le cartucce, una zona precisa che sarebbe stata immediatamente segnalata alle autorità, da cui ora sono attese le indagini del caso.
La condanna delle istituzioni
Facendo propria la denuncia di due cittadini, uno dei quali da sempre in prima linea per la tutela degli animali, il sindaco Vincenzo Pellegrino ha espresso pubblicamente la sua indignazione, condannando fermamente l’accaduto. «Ai nostri giorni non sono più tollerabili gesti di inconsulta umana stupidità – ha tuonato il primo cittadino – Abbiamo maturato il convincimento che caccia è cercare, trovare, vedere. Non uccidere. Abbiamo maturato la certezza che sfogare i propri istinti di violenza contro animali indifesi è indice di bestialità. Condanniamo, pertanto, senza se e senza ma, le azioni nefaste segnalate – ha concluso Pellegrino – Amantea deve riacquisire questo livello di civiltà per tornare ad essere normale».
Anche il consigliere con delega al turismo, Salvatore John Campanella, che anche alla luce della recente adozione di una randagia in cattive condizioni, ha voluto far sentire il suo biasimo. «Negli stessi giorni in cui adottiamo una cagnetta abbandonata – ha detto l’architetto – come simbolo della ripartenza sociale di Amantea, vengono barbaramente sparati colpi di fucile contro tre cani regolarmente custoditi e accuditi da una famiglia. Si tratta di un fatto gravissimo su cui le forze dell’ordine, che sono ampiamente operative nei loro doveri, devono fare chiarezza al più presto. Confidiamo nella loro professionalità indiscussa. L’amministrazione comunale condanna aspramente questi ingiustificati e vili atti di barbarie. Siamo emotivamente vicini alla famiglia che, con tanto amore, ha fatto prontamente curare i propri cani».