VIDEO | Al termine dell'assemblea deliberato un atto formale di dissenso da presentare come diffida alla Conferenza dei Servizi indetta da Rfi
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C'erano anche i sindaci di Falconara Albanese, Fuscaldo, Montalto Uffugo, Rende e San Lucido, i referenti di comitati popolari e associazioni, imprenditori e cittadini preoccupati, al Consiglio Comunale aperto a Paola sul tema Progetto RFI – raddoppio galleria Santomarco
All’esito del dibattito, dopo 5 ore di seduta, l’assemblea ha deliberato – approvandolo all’unanimità – un atto formale di dissenso, da presentare come diffida alla Conferenza dei Servizi indetta da RFI, ad un giorno dalla scadenza dei termini fissati dall’indizione della stessa.
Nel corso del dibattimento è anche emerso che sul sito della società Italferr (Gruppo Ferrovie dello Stato), è scaricabile un documento – datato al 22 agosto prossimo – che dando già per scontato l’esito della Conferenza dei Servizi, avvia formalmente l’iter per il “procedimento volto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e/o asservimento delle aree occorrenti e alla dichiarazione di pubblica utilità”. Una questione che ha ulteriormente surriscaldato gli animi durante la seduta.
Nel silenzio di tutti i consiglieri eletti tra le fila della maggioranza, il confronto in aula è stato condotto grazie ai contributi dei vari primi cittadini, con Pietro Caracciolo da Montalto Uffugo che – in controtendenza rispetto ai suoi colleghi e al resto dell’aula – ha elogiato l’attuale progetto, attirando su di sé le ire dell’intera sala consiliare, riportata alla quiete grazie alle repliche degli esponenti della minoranza, dei referenti dei vari comitati sorti a tutela delle istanze popolari e, soprattutto, degli imprenditori e degli abitanti della zona “Pantani”, che a breve potrebbero vedere stravolte le proprie abitudini.
Tante le preoccupazioni riproposte all’attenzione dei referenti istituzionali, da quelle connesse all’impatto ambientale a quelle inerenti i rischi per la salute, a detta di molti messa a repentaglio dalle procedure che saranno attuate per l’escavazione della montagna (sotto la quale pare insistere un sedimento di amianto naturale) a fino alla collocazione delle sottostazioni elettriche funzionali a “spingere” i lunghissimi convogli destinati a raggiungere l’entroterra. Quest’ultimo aspetto è stato il cardine di molti interventi, col capogruppo di Rete dei Beni Comuni – Andrea Signorelli – che ha espresso forti perplessità sulla reale natura della linea che verrà posta in essere, a quanto pare «fondata sul principio dell’alta capacità – ha detto il consigliere – e non su quello dell’alta velocità». In poche parole, secondo le proiezioni, il tirreno cosentino sarà prossimamente attraversato, quotidianamente, da almeno 13 convogli “merci” composti da 750 metri di vagoni (alta capacità), che sfrecceranno senza sosta lungo il litorale, per raggiungere e ripartire dal porto di Gioia Tauro. Un’eventualità paventata anche dal comitato popolare Santomarco, che temendo il ridimensionamento della stazione ferroviaria di Paola, ha riproposto all’attenzione dei presenti il progetto già deliberato nel 2012, «meno impattante sul piano ambientale – hanno fatto sapere i referenti – e più razionale nella sua realizzazione, perché non prevede di sventrare il Pollino e la catena costiera (così come invece intende fare RFI, “piegando” i binari dell’alta velocità all’altezza di Praia a Mare per dirottarli nell’entroterra fino a Tarsia, ndr) e soprattutto non penalizza il tirreno cosentino».
Molto pragmatico anche il sindaco della città del Santo, Giovanni Politano, che è riuscito nell’intento di fare sintesi tra le varie istanze, proponendo infine il documento che è stato votato all’unanimità dell’aula.
«Con questo atto ci proponiamo di interrompere l’iter avviato da Rfi – ha detto il sindaco di Paola – ed è molto confortante sapere che si tratta di un documento condiviso da un’intera porzione della provincia di Cosenza. Qui non si tratta di difendere gli interessi di Paola o San Lucido bensì quelli di tutto il territorio, che potrebbe subire conseguenze nefaste ad ogni livello. Ora ci aspettiamo che Rfi ci ascolti e che le cose possano cambiare nel verso migliore per tutti. Nessuno qui è contrario all’alta velocità ferroviaria – ha concluso Politano – però è necessario che tutti siamo d’accordo sul modo per impiantarla senza che i costi, in termini ambientali e di salute, vadano a superare i reali benefici dell’infrastruttura».
Ora non resta che attendere le prossime mosse di Rete ferroviaria italiana.