Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Oggi ci siamo divertiti... Abbiamo fatto la festa a Francesco che oggi si è sposato (...) Oggi ha fatto due cose: diciotto anni e matrimonio». È appena diventato maggiorenne, Francesco Raso, figlio di Giuseppe, inteso "l'avvocato". E il raggiungimento di quella che per molti è l'età in cui s'iniziano a prendere le prime responsabilità, per lui si tramuta in un duplice appuntamento con il mondo degli adulti: da una parte quei diciotto anni e, dunque, una piena capacità d'agire, dall'altra l'affiliazione alla cosca di famiglia. Un "regalo" che chiama in Calabria tantissime persone anche da fuori, per poter festeggiare l'ingresso di un nuovo membro all'interno dell'organizzazione mafiosa.
Le mani della 'ndrangheta sul “Terzo valico”: scattano le manette in tutta Italia NOMI-VIDEO
Ci sono anche Carmelo Gullace e Orlando Sofio nel locale "Du Priuri" ad Antonimina, luogo prescelto per la cerimonia. Arrivano appositamente la sera del 7 marzo 2010. Pochi giorni dopo, il 12 di marzo, Gullace chiama Diego Raso con cui dà vita ad una scherzosa conversazione telefonica sui motivi che hanno portato quest'ultimo a non venire in Calabria. Il motivo? Un avviso orale ricevuto dalla Questura di Biella. Ma Raso si giustifica spiegando di non essere a conoscenza di quei festeggiamenti, poiché suo padre, Antonio Raso, non gli aveva riferito di essere in Calabria, da Gullace.
Emblematico lo scambio di conversazioni fra i due:
Carmelo: Sai dove sono?
Diego: No!
Carmelo: Da "Priore"
Diego: azzo, come sta?
Carmelo: Tutto bene, aspetta che adesso ti passo Mimmo (il piccolo)
Mimmo: Pronto... oh Diego... senti mi ha detto un amico che ti sei indebolito per un pezzo di carta bianca
Diego: per la miseria!!!
Mimmo: e non sei voluto scendere giù per un pezzo di carta bianca
Diego: di carta bianca? Cosa vuol dire?
Mimmo: eh tu sai...
Diego: io so? Digli che non è vero niente che io sono sempre io...
Mimmo: ha detto che per un pezzo di carta di sei indebolito
Diego: Non è vero niente... non è vero... tu ci credi?
Mimmo: eh... io... ambasciatore non porta pena
Diego: sì, ma tu ci credi?
Mimmo: eh che ne so io... me lo ha detto un amico... mica uno qualsiasi, me lo ha detto un amico me lo ha detto Nino
Diego: allora se te lo ha detto Nino, va bene così
Mimmo: per un pezzo di carta ti sei indebolito
La conversazione prosegue e Diego colloquia al telefono con il "Priore"
Priore: tutto pensavo tranne che oggi manchi tu qui sotto...
Diego: ieri l'hai vista la partita?
Priore: lo so che tu pensi a queste cose... play boy della famiglia... no Diego il problema è semplice non sono le parole che valgono (...) Io pensavo che oggi c'eri... pensavo che qualche camminata te la facevi
Diego: però vi dico una cosa... non è che a me mi ha avvisato nessuno eh, non mi ha avvisato nessuno
La discussione cambia ancora protagonisti. Questa volta, oltre al solito Diego c'è anche l'altro amico in Calabria, Carmelo, il quale spiega in modo chiaro a Diego che evita di chiamarlo, fino a quando si discute proprio dell'affiliazione del giovane Francesco:
Diego: va bene dai... per un anno non andiamo a vedere... là tutto bene?
Carmelo: sì tutto bene... oggi ci siamo divertiti abbiamo fatto la festa a Francesco che oggi si è sposato
Diego: ah si è sposato?
Carmelo: ah non lo sapevi tu?
Diego: ah no auguri... non sapevo niente
Carmelo: no, no... oggi ha fatto due cose... diciotto anni e matrimonio
Diego: (con tono ironico) ah, si è sposato? Complimenti, complimenti fa presto lui (in sottofondo voce che dire "per il battesimo")
Carmelo: qui le cose si fanno veloci.
cons. min.