I due uomini hanno finto di essere cittadini afghani, raccontando agli investigatori che i veri responsabili della traversata erano scappati a bordo di un tender. Indagini svolte dalla Guardia di finanza e coordinate dalla procura pitagorica
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Due cittadini provenienti rispettivamente da Turkmenistan e Uzbekistan, che sperando di farla franca si erano spacciati per cittadini afghani, sono stati fermati dai militari della Guardia di finanza Crotone perché ritenuti gli scafisti di una barca a vela con 40 migranti a bordo intercettata e messa in sicurezza dalle unità navali della Sezione operativa navale Roan e dalla Capitaneria di porto lo scorso 26 aprile al largo di Torre Melissa, nel crotonese. In quella circostanza le attività di soccorso, avvenute sotto il coordinamento dell'autorità marittima, erano state rese complicate dalle difficili condizioni meteo-marine.
Successivamente l'imbarcazione, con il suo carico umano, era stata condotta nel porto di Crotone dove i profughi erano stati accolti e assistiti mentre il natante utilizzato era stato sequestrato. Le ricerche e le attività di polizia giudiziaria, finalizzate all'individuazione degli scafisti condotte dai militari della Guardia di Finanza con la direzione e il coordinamento della procura di Crotone, hanno permesso a distanza di pochi giorni di individuare i due fermati che, nel tentativo di eludere l'attenzione degli investigatori, avevano anche detto di essere cittadini afghani aggiungendo che gli scafisti erano fuggiti a bordo di un tender. La barca a vela era salpata dalla Turchia alla volta delle coste calabresi.