Si allontanava dall'ufficio per andare al centro commerciale o per tornare a casa durante l'orario di lavoro. Per questo motivo un funzionario del Corpo di Polizia Locale del Comune di Corigliano Rossano è stato sospeso dal pubblico servizio per tre mesi. A eseguire l'ordinanza di applicazione della misura - emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, Biagio Politano, su richiesta della Procura - sono stati i Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza.

Le indagini – dirette dal pubblico ministero Flavio Serracchiani, con il coordinamento del procuratore della Repubblica f.f. Simona Manera – sono state condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Rossano e hanno riguardato ripetute condotte illecite di assenteismo dal servizio, perpetrate dal pubblico dipendente. 

Trenta ore di servizio mai effettuate

Mediante captazioni video effettuate in prossimità dei dispositivi marcatempo collocati nelle caserme della Polizia Locale, servizi di osservazione e pedinamento, disamina della documentazione acquisita presso l’Ente di appartenenza, escussione di persone informate sui fatti, i Finanzieri hanno ricostruito – nel corso di 30 giorni di osservazione, svoltasi nel periodo intercorrente tra il mese di luglio e agosto 2020 – numerosi e circostanziati episodi di assenteismo, di illegittimo ed ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza in servizio, da parte del pubblico funzionario, per un totale di circa 30 ore di servizio, di fatto mai effettuate. 

L’indagato, infatti, pare fosse solito allontanarsi dall’ufficio senza alcuna valida ragione lavorativa per esigenze di carattere personale.  

I colleghi timbravano al posto suo

Dall’attività condotta è emersa, inoltre, la fraudolenta collaborazione di altri agenti che, in più occasioni, si sono prestati a timbrare il badge del superiore al fine di certificarne falsamente la presenza in servizio, pur non essendo quest’ultimo fisicamente presente o comunque essendosi presentato in ufficio non nell’orario comandato. 

Nel corso delle indagini è stata constatata la falsità materiale di alcuni verbali redatti da una commissione giudicatrice – nominata per procedere all’assunzione di personale nel periodo estivo – composta dal funzionario sottoposto a indagine, da un altro appartenente alla Polizia Locale e dal segretario comunale, visto che gli ultimi due certificavano la presenza in servizio dell’indagato, in realtà assente durante le riunioni.

Accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato

Il gip ha così disposto la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di un pubblico servizio, per la durata di 3 mesi, nei confronti del pubblico dipendente, principale indagato, mentre altri soggetti, a vario titolo protagonisti delle condotte sopra descritte, risultano allo stato indagati a piede liberoI delitti contestati sono quelli di “truffa aggravata ai danni dello Stato” e di “fraudolenta attestazione della presenza in servizio”, reato che comporta, tra l’altro, il licenziamento per giusta causa per i responsabili delle condotte assenteistiche.