Era riuscito a fuggire quando gli altri tre erano stati fermati ad Acquaro subito dopo i fatti, evitando l'arresto in flagranza. Ieri sera si è presentato in Commissariato a Serra San Bruno. Intanto nel piccolo comune vibonese si lavora per far fronte ai danni
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Si è costituita la quarta persona che nella serata di mercoledì ha preso parte all'aggressione, all'interno del Municipio di Dasà, il sindaco del piccolo comune del Vibonese, Raffaele Scaturchio.
Gli altri tre erano stati fermati subito dopo il fatto ad Acquaro, nella piazza antistante sede il palazzo municipale dove gli stessi, a quanto si è potuto apprendere, si sarebbero diretti per scagliarsi anche contro il sindaco Giuseppe Barilaro. Tutti e tre sono stati arrestati in flagranza di reato e posti ai domiciliari. Il quarto era riuscito a fuggire.
Nella serata di ieri la costituzione al Commissariato di Serra San Bruno, accompagnato dal legale di fiducia, l'avvocato Michele Regio, evitando l'arresto ma con una denuncia in stato di libertà.
Intanto è prevista per oggi dinanzi al tribunale di Vibo Valentia la convalida del fermo delle altre tre persone accusate del brutale pestaggio. Dovranno rispondere a vario titolo di danneggiamento e lesioni aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale ed evasione.
Al lavoro per far fronte ai danni
Ieri si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Roberta Lulli nel corso della quale si è discusso di rafforzare i controlli sul territorio con particolare attenzione ai comuni delle Serre vibonesi.
L’attacco contro il sindaco ha colpito al cuore un’intera comunità. Anche i sindaci del Vibonese hanno manifestato vicinanza al primo cittadino di Dasà. Una solidarietà che intendono manifestare attraverso la convocazione di un consiglio comunale aperto che si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni. Gli stessi primi cittadini hanno deciso di autotassarsi per pagare i danni subiti dal Municipio. Tra finestre in frantumi, porte divelte, computer, stampanti e fotocopiatrici scaraventati a terra. «Un danno da 15 mila euro», conferma il sindaco Raffaele Scaturchio, già al lavoro per far rimettere in sesto i locali.
Nel mirino dei quattro, anche il sindaco di Acquaro Giuseppe Barillaro. La sua colpa, come quella del suo collega, quella di avere manifestato solidarietà all'arma dei carabinieri di Arena all’indomani dell’assalto dello scorso settembre. Dopo avere regolato i conti con il sindaco di Dasà gli aggressori si erano infatti diretti ad Acquaro. Ma qui ad attenderli c'erano i carabinieri, nel frattempo allertati dallo stesso sindaco Scaturchio: «Mi hanno detto “adesso che ti abbiamo sistemato, andiamo da quell’altro infame di Acquaro”».
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