Salvini e Saviano ancora sotto i riflettori. Stavolta a tirarli in ballo è il comitato “Adesso parlo io” con una lettera indirizzata allo stesso ministro in cui chiede di fermare le riprese del film sull’ultimo libro del giornalista, quello “ZeroZeroZero” campione di vendite che sta conoscendo la trasposizione cinematografica anche nel centro aspromontano e al santuario di Polsi.


L’attenzione del comitato si è concentrata in particolare sulle dichiarazioni dell’autore campano, secondo cui «i bambini di San Luca hanno tutti un tatuaggio sulla mano a forma di scorpione. Una sorta di marchio di appartenenza, di omaggio al paese stesso e non in ultimo simbolo di un evidente patto di fedeltà con la malavita. È una storia orribile, che sporca la purezza di bambini ignari di qualsiasi dinamica criminale: innocenti che ancora una volta vengono strumentalizzati a titolo sensazionalistico, senza alcun rispetto».


«Oggi – si rivolge ancora al ministro - questo gruppo di liberi cittadini che Le scrive, organizzato in movimento culturale, può testimoniare e provare con fotografie documentate che nessuno dei bambini di San Luca, da dieci anni a questa parte, ha un tatuaggio sulla mano. Non hanno tatuaggi da nessuna parte».


Il comitato ha attaccato lo scrittore accusandolo di aver «chiaramente imbrogliato gli italiani per alimentare una narrativa finalizzata all’enfatizzazione dei suoi prodotti editoriali. Addirittura Signor Ministro sono state manipolate con effetti grafici le cartine originali del paese aspromontano per creare a tutti i costi una forma che ricorda uno scorpione».
«Tutto questo – incalzano - per noi è davvero inaccettabile. Nelle settimane passate, una troupe di osservatori, compreso lo stesso Saviano, sono stati a San Luca per scegliere le locations in cui dovrebbe essere girato un nuovo film tratto da uno dei libri dello scrittore. Roberto Saviano distorce la verità. Mente senza pudore».


L’associazione fa inoltre sapere che «la comunità locale è fortemente offesa e molto preoccupata sull’esito di questo nuovo racconto cinematografico che certamente andrà a squalificare ulteriormente sia il territorio che i cittadini».
Per i motivi esposti, il comitato ha chiesto al ministro dell’Interno «un Suo energico intervento, affinché le riprese di questo film vengano spostate in altro luogo. L’Aspromonte è un territorio in cui la natura esprime la sua indiscussa autenticità: non c’è posto per avidi imbroglioni e cantastorie. La comunità sanluchese e calabrese – conclude - alza la testa con dignità e si ribella a questa bieca speculazione».