Il rombo delle moto schierate ad accogliere il suo feretro; palloncini bianchi a simboleggiare quella tanto agognata libertà; una colomba bianca segno di un’anima che si libera alta, senza ormai più alcuna catena che possa tenerla prigioniera. E poi la pioggia. Fitta e insistente. Che bagna, lava. Purifica. Un cielo che si chiude e piange, quasi a volersi unire al dolore di una città intera che questo pomeriggio dà l’ultimo saluto a Walter Zema, il centauro morto sabato scorso in un incidente stradale nel quartiere di Modena, alla periferia sud di Reggio Calabria. 

Dopo due giorni vissuti in una disperazione lacerante, oggi è tempo dell’ultimo saluto.

«Un dolore ed una sofferenza che separano – rimarca il sacerdote durante l’omelia – ma, come ci dice San Paolo: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”. Noi ci affidiamo a Lui, Dio è fedele e non ci abbandona mai, neanche nei momenti peggiori, anche quando sembra silente». Il parroco si rivolge ai familiari di Walter per dire loro che «c’è tanta gente qui che vi vuole bene ed il loro amore va oltre le parole». Più volte il sacerdote pronuncia il termine eternità. E aggiunge: «Dobbiamo essere pronti ad accogliere la presenza di Dio». Anche un uomo di Chiesa sa che arriveranno delle domande: «Perché proprio a lui? Perché così presto?». «Non siamo chiamati a dare delle risposte – rimarca – ma a fidarci di Dio. Sarà lui a trovare il momento giusto per aiutarci a comprendere». Poi una certezza: «Riabbracceremo Walter nell’ultimo giorno. Lui continuerà a seguirci dal cielo ed a vegliare su ognuno di noi».

L’uscita del feretro è accompagnata da un lungo applauso e da rombo che avvolge tutta la piazza S. Agostino. Gli occhi dei biker sono lucidi. In pochi riescono a credere che Walter non sia più con loro a condividere quella passione per le due ruote. La stessa che ha tradito il 24enne in un sabato sera normale e così inspiegabilmente tragico.

 

LEGGI ANCHE: