Con la delibera della Giunta Regionale numero 336 del 21 luglio 2023 sono stati approvati gli “Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica.

Tra i comuni calabresi interessanti, il piano di dimensionamento apporterà cambiamenti ad Acri, con l’accorpamento di tre istituzioni scolastiche di secondo grado (Ipsia-Iti, Classico-scientifico “VJulia” e Liceo “Falcone").

Una decisione, questa, che già nel dicembre del 2023 aveva portato studenti, organizzazioni sindacali e anche il sindaco Pino Capalbo a scendere in piazza per una pacifica protesta. Per l’anno 2024/2025 grazie al decreto “Milleproroghe”, ad Acri si è mantenuta, in deroga, l’autonomia differenziata del solo Istituto Ipsia-Iti.

In vista del prossimo anno scolastico cresce nuovamente la protesta, con gli studenti che hanno deciso di tornare a mobilitarsi. Con cartelli e slogan, gli studenti denunciano le conseguenze negative che questa misura potrebbe avere: «La perdita dei posti di lavoro di personale docente e non docente, una minore offerta formativa per i giovani (privati dei loro diritti) e un colpo all’immagine della comunità acrese come città di cultura e istruzione», si legge in una nota.

«Questo Piano di ridimensionamento e il tagliare fondi scolastici, lo troviamo ingiusto e insensato – dice ai nostri microfoni uno dei Rappresentanti d’Istituto “Julia-Falcone” –, soprattutto nei confronti di paesi di zona disagiata e montana come Acri. Chiediamo di essere ricevuti dal presidente Occhiuto per esporre a lui tutte le nostre problematiche».

Sin dal 2023 il Comune di Acri ha proposto ricorso avversi alla delibera di ridimensionamento, presentando due istanze di prelievo e ora, considerato che la proroga non è stata rinnovata, proporrà ricorso con richiesta di sospensiva del provvedimento impugnato. «Questa è la posizione dell’Amministrazione sin dal dicembre 2023: allora come oggi, siamo al fianco della comunità studentesca che è in stato di assemblea fino a giorno 10 – si legge in una nota diffusa dal sindaco di Acri Pino Capalbo –. Il diritto allo studio, la tutela di posti di lavoro e la crescita di una comunità non possono essere danneggiati solo perché le comunità non sono allineate. Chi ricopre cariche istituzionali dovrebbe rappresentare l’intera Calabria, anche quelle città libere e autonome».

Ad Acri il ridimensionamento scolastico ha riacceso le polemiche che gia c'erano state nel 2023. Gli studenti di tre Istituti hanno indetto una mobilitazione e promettono di scendere in piazza nei prossimi giorni.