È stata fissata per il 16 aprile prossimo l’udienza relativa al piano regionale di dimensionamento della rete scolastica, in merito al ricorso che il Comune di Acri ha presentato al Tar Calabria – sezione di Catanzaro, contro il piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Regione.

Il procedimento, identificato con il numero 143/2024 R.G., vede il Comune di Acri opporsi alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 778 del 30 dicembre 2024, che prevede l'accorpamento di tre istituti scolastici presenti sul territorio acrese (Ipsia-Iti, Classico-scientifico “VJulia” e Liceo “Falcone”) in un’unica autonomia scolastica. Una decisione, questa, che già nel dicembre del 2023 aveva portato studenti, organizzazioni sindacali e anche il sindaco Pino Capalbo a scendere in piazza per una pacifica protesta.

«A chi è predisposto alle strumentalizzazioni e non ha fatto nulla, pur essendo di Forza Italia, per evitare che la città venisse privata di 3 autonomie scolastiche, noi rispondiamo agendo giudiziariamente: gli unici atti che abbiamo a disposizione», scrive in una nota il sindaco di Acri Pino Capalbo.

L'amministrazione comunale, rappresentata dal primo cittadino Capalbo e assistita dall'avvocato Vincenzo Adamo, ha richiesto la sospensione cautelare degli effetti del provvedimento regionale, contestando la scelta della Regione di unificare i tre istituti scolastici. Secondo il Comune, tale riorganizzazione rischia di penalizzare l'offerta formativa e i servizi scolastici per gli studenti e le loro famiglie.

Il ricorso del Comune di Acri, contro la Regione Calabria, nonché i Comuni di San Giovanni in Fiore, Luzzi, Fuscaldo, Bianchi e Scigliano, fa seguito a un precedente procedimento avviato contro la Deliberazione di Giunta Regionale n. 719 del 15 dicembre 2023, relativa alla programmazione della rete scolastica per l'anno scolastico 2024/2025. Anche in quel caso, il Comune di Acri aveva contestato l’accorpamento degli istituti locali, ritenendo la misura inadeguata alle esigenze del territorio.