È stato confermato, dalle Sezioni Unite della Cassazione, il trasferimento a Torino come 'semplice' sostituto procuratore, dell'ex Procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini, provvedimento deciso dal Csm lo scorso 27 gennaio. All'ex Pg di Catanzaro, insediatosi nel capoluogo piemontese già dal 31 gennaio, è contestata una «immotivata e ingiustificata denigrazione» del lavoro di altri magistrati, soprattutto del pm della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, «palesemente idonea a determinarne il discredito».

 

In particolare, per quanto riguarda i fatti contestati all'ex Pg di Catanzaro nell'ambito dell'azione disciplinare, nel mirino del Csm è finita una intervista resa a Tgcom da Lupacchini, subito dopo l'emissione di 340 arresti nell'indagine 'Rinascita-Scott' contro le cosche del Vibonese condotta da Gratteri nel dicembre 2019 con 416 indagati. Lupacchini aveva parlato della «evanescenza come ombra lunatica di molte operazioni della Procura di Catanzaro stessa».

 

Il ricorso di Lupacchini contro il trasferimento cautelare, e contro l'azione disciplinare promossa dal Pg della Cassazione Giovanni Salvi e dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede, è stato dunque rigettato dagli 'ermellini'. Nell'intervista a Tgcom, concessa dopo quel maxi-blitz, Lupacchini aveva detto: «I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della procura generale contattare e informare».

 

«Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della procura generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l'evanescenza come ombra lunatica di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro stessa», aveva aggiunto Lupacchini. Queste parole, secondo Bonafede e Salvi, avrebbero delegittimato Gratteri.

 

A carico del Pg di Catanzaro c'era anche un'altra accusa: aver offeso il Csm per aver pubblicato su Facebook una petizione on line a sostegno del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, trasferito d'ufficio al Tribunale civile di Potenza. Tra le incolpazioni a carico di Facciolla, ritenute fondate anche dalla Cassazione, quella di falso e interferenza nell'indagine 'Stige' di Gratteri. La posizione di Facciolla sarà riesaminata dal Csm - per effetto del verdetto della Suprema Corte dello scorso sei ottobre - con riferimento a uno solo degli addebiti, quello di trattamento illecito di dati che potrebbe venire meno.