A riferire dell'intimidazione subita è lo stesso primo cittadino e presidente della Provincia di Cosenza: «Solo l'intervento di due carabinieri ha evitato il peggio. Non ci arrenderemo mai ai ricatti, la violenza in municipio non entra»
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«Ho provveduto a querelare un manipolo di facinorosi che ieri sera avevano colpito a pugni la mia macchina nella piazza del municipio, dopo avermi accerchiato nel tentativo di intimorirmi con prepotenza. Peraltro, per tutto il pomeriggio costoro avevano insultato me e l’intera giunta e in sostanza, con il loro comportamento incivile, avevano complicato il lavoro dei dipendenti comunali nel rientro pomeridiano». A rendere noto l'episodio che l'ha vista protagonista è il sindaco di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro.
Succurro, che è anche il presidente della Provincia di Cosenza, riferisce che solo l'intervento di due carabinieri avrebbe evitato il peggio. «Gli autori del fatto - spiega -, che ho individuato, si erano qualificati come già percettori del Reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi avevo ricevuto una delegazione di ex beneficiari della misura, cui avevo chiesto di darmi i loro curricula da portare al Centro per l’impiego di Cosenza, vista la notevole richiesta di lavoro che c’è in questo periodo».
«Non ci arrenderemo mai – sottolinea il primo cittadino – ai ricatti e alle intimidazioni. Se lo facessimo, legittimeremmo una cultura della prevaricazione che negli anni ha procurato tanto male alla Calabria e ai calabresi, determinando ingiustizie e squilibri impressionanti. I protagonisti dell’atto di ieri sera credono di poter violare le regole civili a piacimento, di piegare con la forza le istituzioni pubbliche alla loro volontà. Fino a quando sarò sindaco, la violenza non entrerà mai in municipio». «Il sindaco – conclude Succurro – tutela i diritti di tutti i cittadini che osservano le regole e che rappresentano i loro bisogni nel rispetto delle istituzioni pubbliche».