In un’intercettazione ambientale agli atti dell’inchiesta Magnifica emerge la consapevolezza con cui l’allora rettore Pasquale Catanoso e il suo futuro successore Marcello Zimbone avrebbero assecondato scelte clientelari
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il 26 ottobre 2018, nella stessa giornata in cui gli inquirenti captano, attraverso un'intercettazione ambientale, la conversazione tra l’allora rettore Catanoso e i docenti Ferrara e Zimbone (quest’ultimo attuale rettore), viene registrato un altro scambio di battute illuminante sul metodo che sembrava guidare le scelte dei vertici dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, al centro dell’inchiesta Magnifica che ha portato alla luce una fitta rete clientelare.
L'intercettazione
Nell’intercettazione, Catanoso e Ferrara esprimono dei giudizi negativi sui ricercatori Digies Tropea e Mazza (che saranno poi nominati professori, rispettivamente ordinario e associato), ritenendoli non validi sul piano professionale.
Ferrara Massimiliano: lo so quindi quei ricercatori che abbiamo Pasquale sono tutte carte lisce è inutile parliamoci chiaro.
Gli indagati mostrano la «consapevolezza della scarsa capacità professionale di quei ricercatori che verranno invece inquadrati come associati in ragione di impegni e promesse antecedenti. In altri termini, le persone che beneficeranno delle progressioni professionali, lo faranno immeritatamente grazie a promesse ricevute in precedenza, dalle quali il Rettore e il Direttore non intendono discostarsi realizzando condotte abusive. Sono loro stessi a ritenere che dovrebbero piuttosto essere chiamate persone valide esterne».
Ferrara Massimiliano: Quelle sono le persone giuriste che devi chiamare perché sono persone che hanno un curriculum
Catanoso Pasquale: Questi sono fuoriclasse
Ferrara Massimiliano: Fuoriclasse
Colanoso Pasquale: Quelli che hai nominato tu erano pezzi di clientela che ha pagato Ciccarello per fare la facoltà
Ferrara Massimiliano: Che
Catanoso Pasquale: Ora uno queste cose le deve pure capire
Ferrara Massimiliano: E lo so lo so
Ma per i giudici esiste un sistema che va oltre le promesse perché «come è emerso dalle intercettazioni captate nel periodo dell’elezione del nuovo Rettore, i favoritismi e le relative promesse rappresentano anche la base del supporto elettorale».
Zimbone Marcello: Io l’unica cosa che ti sto dicendo e che stiamo, andando inopportunamente!
Ferrara Massimiliano: E che colpa ne ho io?
Zimbone Marcello: Ma perchè io che colpa ho?
Ferrara Massiniliano: Eh, sto pagando colpe, e da tanti punti di vista.
Zimbone Marcello: Vabbé, tutto qua.
Ferrara Massimiliano: [inc.le]
Zimbone Marcello: Quindi dobbiamo. Pazienza, ormai.
Ferrara Massimiliano: E che devo fare..
Zimbone Marcello: Ormai è andata cosi..
Ferrara Massimiliano: Che devo fare, ormai ha gli impegni presi. Non capisco da che co… perchè..va beh! Comunque, lo vogliamo fare e stiamo prendendo due cessi eh! È inutile che Pasquale mi dice che sono fuoriclasse!
Assunti «due cessi»
Ferrara in diverse occasioni puntualizza che se avesse avuto libertà di azione avrebbe fatto una selezione del tutto diversa ma emerge anche che egli non può sottrarsi «alle logiche clientelari e di favoritismi attuato dal sistema Catanoso prima e Zimbone poi, anche per mantenere e consolidare la sua posizione nell’Ateneo. Non vi è diversa interpretazione alternativa. Anche tale conversazione, ad avviso di questo giudice, è disarmante. Il sistema ha assunto determinate decisioni, non può rivederle anche se i prescelti sono considerati in un certo modo. L’espressione “stiano prendendo due cessi” veramente non ha bisogno di commenti (è la viva voce qualificata del Ferrara a far emergere tale aspetto). È veramente grave che il reclutamento debba seguire logiche clientelari, di favoritismo e lasciare i più meritevoli fuori dal mondo accademico».