Lo sfogo della dottoressa Giovanna Roschetti: «Metteteci in condizione di poter fare la nostra parte nella battaglia contro il Covid-19» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«In Calabria la vaccinazione dei cittadini da parte dei medici di famiglia si è fermata a Vibo Valentia». Potrebbe sembrare solo l’ennesimo sfogo di un sanitario per la catastrofica campagna vaccinale calabrese, ma dietro la lunga lettera della dottoressa Giovanna Roschetti, medico di base di Reggio Calabria, c’è molto di più. Nelle sue parole la denuncia di un sistema che non funziona e la richiesta di mettere in campo tutte le armi possibili per dare la possibilità ai medici di base nella provincia reggina di fare la loro parte nella battaglia al Covid-19.
«Sono un medico di medicina generale – scrive la Roschetti - e vivo e lavoro in una Regione, la Calabria, distrutta da poteri occulti e nemmeno tanto occulti e la pandemia ci ha resi ultimi in Italia in tutto, anche nel numero di vaccinazioni effettuate, e primi nel numero di dosi di vaccino “sparite”. Mentre a livello nazionale si collabora con il medico di medicina generale che provvede a vaccinare i propri pazienti (cosa auspicabile e intelligente, i pazienti si fidano del proprio medico e si convincono quando il vaccino non è Pfizer, l’anamnesi è redatta in fretta poiché conosciuta dal sanitario), in Calabria la vaccinazione dei cittadini dai medici di famiglia si è fermata alla provincia di Vibo non essendo mai cominciata a Reggio Calabria».
Il medico si rivolge al prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, chiedendo «come mai permetta tutto ciò. Come altri medici, ho pazienti allettati ultraottantenni che non hanno ricevuto ancora il vaccino. Ma loro non votano direbbe qualcuno. O forse da deceduti potrebbero in questa martoriata terra, chissà…».
La denuncia della dottoressa Roschetti mette l’accento sulla necessità di mettere in condizione i medici di famiglia di poter vaccinare, per ovviare anche alle storture di un sistema che costringe gli anziani a spostarsi anche di diversi chilometri per potersi immunizzare.
«Ho pazienti non in grado di andare nella provincia a fare il vaccino perché soli – sottolinea - che potrebbero beneficiare del medico di famiglia. Sembra che avendo avuto l’Asp una grande adesione alla vaccinazione da parte dei medici di medicina generale abbia bloccato l’accordo che c’era in itinere (sempre in ritardo rispetto le altre provincie calabresi) tra il commissario sanitario e le forze sindacali per far partire, la settimana prossima, le vaccinazioni ai medici di famiglia».
«È mai possibile che sanitari che lavorano per il contact tracing dei positivi, siano utilizzati per i vaccini togliendo forza ad un servizio di tracciamento importantissimo? È mai possibile che si parli di farmacie, di odontoiatri, di biologi e non si diano vaccini ai medici di base? Siamo in ritardo e solo per la provincia di Reggio siamo 500…Quindi signor prefetto la invito a dare un barlume di speranza a questa città. Non chiedo venga paragonata a Bari, o Napoli, ma almeno a Catanzaro o Vibo, così come siamo messi pare essere in Nigeria».