VIDEO | Con la crisi economica scatenata dall'emergenza Covid aumenta il numero delle persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. L'associazione di Catona li sostiene con pacchi spesa e un tetto per chi non ha un posto dove dormire
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Con l’emergenza sanitaria in corso lievitano i numeri della povertà anche nella città dello Stretto. Ma le famiglie in difficoltà trovano nell’associazione “Nuova solidarietà” a Catona un valido sostegno nella vita quotidiana. Duecento pacchi spesa, anche due volte al mese, a seconda delle necessità, vengono preparati dai volontari e riescono a dare ristoro ai nuovi poveri.
«Nuova solidarietà non si è trovata impreparata – chiarisce il presidente Fortunato Scopelliti - perchè ha un rapporto con il territorio e le famiglie. Da anni con il centro d'ascolto abbiamo un punto di contatto settimanale e già da marzo dello scorso anno ci siamo posti il problema di queste famiglie che sono circa 200 che hanno bisogno di viveri. Questo luogo è diventato punto di riferimento sia per la mensa, ogni giorno garantiamo da 20 a 30 cene adesso solo da asporto Mentre nella casa trovano rifugio le persone che non hanno un posto dove andare a dormire. Non solo, stiamo riuscendo anche a consentire di fare le docce, fino cinque docce al giorno».
Oltre la cucina dove le volontarie preparano la cena, le stanze per gli ospiti, il cortile una volta animato dalla mensa adesso è silenzioso. Gli ospiti arrivano dilazionati e prendono la loro cena da asporto per consumarla altrove. Le normative anticovid impongono queste necessarie distanze.
Distanze che si azzerano per quanto riguarda al conoscenza del territorio. Le famiglie che non ce la fanno ad arrivare non a fine mese, ma trovano nella casa “Pasquale Rotatore” un aiuto indispensabile: pasta, biscotti, zucchero, patate, sono i beni di prima necessità distribuiti anche due volte al mese a 200 famiglie.
«Questo salone – prosegue Scopelliti - di questa casa intitolata al caro Pasquale è il luogo di impacchettamento, consegna e trasporto di viveri a circa 200 famiglie, famiglie conosciute quindi ogni pacco è finalizzato alle singole famiglie. Pensi che ci sono casi con anche otto figli. Ci sono famiglie con otto figli. E poi ci sono i nostri volontari, entusiasti che vanno a comprare anche in farmacia ciò che occorre. Devo ringraziare anche i privati che hanno sostenuto la Caritas e le Fondazioni ed anche il ministero dell'Interno per l’accordo col banco alimentare».