La Città metropolitana ha posizionato una targa nuova in memoria di Norma Cossetto dopo che l’altra era stata distrutta, ma il gesto non convince: «Relegata in un angolo nascosto»
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In corteo, al seguito di uno striscione nero con scritto “Onore ai Martiri delle Foibe” in fulgido bianco e una serie di Tricolori. Sono coloro che, su invito del comitato 10 febbraio di Reggio Calabria, anche quest'anno hanno voluto ricordare solennemente. Un incedere silenzioso e un tamburo che rintocca come una campana, quasi a segnare il passo lento di una memoria a lungo taciuta e negata.
Dalla chiesa di San Giorgio al Corso, il corteo si è snodato lungo il corso Garibaldi per poi salire verso l'area sacra Griso - La Boccetta. Lì, ormai da qualche anno, insiste l'unico segno presente in città per ricordare le vittime delle Foibe, la "tormentata" targa in memoria della studentessa istriana Norma Cossetto, stata posta da qualche anno all'esterno dell'area e di recente anche oltraggiata e completamente distrutta.
Per l'occasione la Città Metropolitana di Reggio Calabria ne ha fatta trovare una nuova già affissa sul muro, in memoria della giovane e coraggiosa Norma e di tutte le vittime innocenti delle Foibe. Un gesto di commemorazione e rispetto che tuttavia non convince affatto il comitato 10 febbraio, rimasto fuori dall'area sacra e costretto a celebrare il rituale del "Presente", rigorosamente senza saluto romano, a celebrare con il rituale del "Presente", rigorosamente senza saluto romano anche in questa ricorrenza, la commemorazione dei martiri delle foibe in uno spazio assai ristretto.