C’era anche il premier Giuseppe Conte collegato in videoconferenza, per rendere ancora più solenne la mattinata dedicata a Willy Monteiro Duarte, aperta dalla sorella Milena che ha ricordato il suo legame speciale con la Calabria.

Nella cerimonia voluta dall’istituto di scuola superiore Conte Milano di Polistena, prima e dopo la scopertura di una targa e la posa di un albero in onore del ragazzo ammazzato dal “branco di Colleferro”, si sono intrecciate memorie private, come quella che ha ricordato l’inizio della sua carriera di cuoco in un ristorante della nostra regione, ma soprattutto memoria collettiva per segnalare nuovamente il gesto del ragazzo insignito dal presidente della Repubblica di una medaglia d’oro al valor civile.   

«Non dobbiamo pensare – ha detto il premier che ha seguito da Palazzo Chigi la commemorazione - che il gesto di Willy richieda un'attività eroica. Ha avuto il coraggio, la forza e anche la dignità di intervenire in un contesto altamente pericoloso e ci ha rimesso la vita».

L’intervento di Conte ha fatto seguito al videomessaggio con cui anche la ministra Azzolina ha voluto ricordare il 21enne ammazzato nel settembre scorso - al culmine di una doppia feroce aggressione avvenuta di notte - nel corso di una manifestazione a cui hanno partecipato anche il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, i vertici delle forze dell’ordine e diversi sindaci del territorio. Un incontro che gli studenti hanno potuto seguire solo a distanza, tramite una diretta social organizzata dalla scuola diretta da Franco Mileto.

«Willy – ha detto la sorella, arrivata dal Lazio assieme ad una cugina e al sindaco di Paiano, Domenico Alfieri - deve molto alla Calabria perché qui, dopo aver mandato curriculum anche in Francia e Irlanda, aveva imparato tante cose per il suo lavoro, dopo il diploma all’Istituto alberghiero». Una doppia riconoscenza lega quindi la famiglia Monteiro Duarte alla regione, visto che la scuola polistenese è la prima in assoluto ad aver organizzato un evento per commemorarlo.

«Willy è stato un buono – ha commentato Conte -. È stato detto, e mi è piaciuto: noi dobbiamo scardinare la violenza per evitare che ci siano conseguenze come quelle che ha subito Willy». «L’albero di Willy – ha concluso il preside Mileto – vuole essere un segno di memoria per un ragazzo travolto da un branco di persone per le quali non c’è mai stata una scuola».

L'intervento integrale di Conte