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"Condizioni di eccezionale gravità ed urgenza". Sì, ma solo fino al 31 dicembre. Il Tar del Lazio interviene così sulla vicenda del testimone di giustizia Rocco Mangiardi a cui poco tempo fa il ministero dell’Interno ha revocato la scorta di cui fino ad ora aveva goduto, impegnandosi a fornire un agente di polizia che guidasse un auto messa a disposizione dallo stesso commerciante.
Una presa di posizione particolare quella presa dallo Stato e contro cui Mangiardi più volte si è opposto, segnalando, tra l’altro, come sia da ritenere improbabile che un agente possa tutelare la sua incolumità mentre è alla guida di un mezzo. Ora la decisione di prolungare la scorta fino al prossimo 31 dicembre riconoscendo "gravi pericoli per l'incolumità personale".
Rocco Mangiardi, proprietario di un esercizio di ricambi per auto, denunciando i suoi estorsori, membri del clan Giampà, ha costituito un esempio in una città in cui le attività commerciali sono continuamente aggredite dal racket. La riduzione della scorta è stata considerato un possibile disincentivo alla denuncia. Ora il passo indietro dello Stato, il riconoscimento del fatto che Mangiardi è esposto a gravi pericoli, ma la scorta per ora è a tempo determinato. Solo per altri quattro mesi.
Tiziana Bagnato