L’accusa ha richiesto 16 condanne nel processo con rito abbreviato contro la cosca Pullano di Isola Capo Rizzuto. Due anni invocati anche per l’avvocato catanzarese Ioppoli
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Otto anni di reclusione ha invocato il pm della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo nei confronti dell’ex consigliere regionale Ottavio Tesoriere, 70 anni, accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Due anni sono stati invocati nei confronti dell’avvocato Vincenzo Ioppoli, accusato di abuso d’ufficio e falso. Entrambi sono imputati nell’ambito del procedimento, con rito abbreviato, denominato Garbino che punta a far luce su presunti illeciti perpetrati dalla cosca Pullano di Isola Capo Rizzuto, riconducibile al locale comandato dagli Arena.
Le richieste di condanna
L’accusa ha invocato nei confronti di Maria Alosa, 2 anni e 2 mesi; Domenico Barbaro, 10 anni; Giuseppe Ciliberto, 4 anni; Domenico Cristodaro, 6 anni; Domenico Godano, 10 anni; Vincenzo Ioppoli, 2 anni; Fiorello Maesano, 20 anni; Ferdinando Marchio, 8 anni; Tommaso Mercurio, 10 anni; Bruno Patania, 6 anni; Francesco Pullano, 20 anni; Maurizio Pullano, 14 anni; Pietro Fiore Pullano, 20 anni; Tommaso Rizzuti, 6 anni; Antonio Rizzuti, 6 anni; Ottavio Tesoriere, 8 anni.
Le accuse a Tesoriere
Tesoriere, in particolare, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso poiché in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, in qualità di candidato come consigliere con la lista Occhiuto Presidente, avrebbe stretto un accordo con Fabrizio Pullano (nelle more deceduto) e Pasquale Pullano, appartenenti all’omonima famiglia. In cambio di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto l’avvocato si sarebbe impegnato, è scritto nel capo di imputazione, a far ottenere al figlio di Fabrizio Pullano la pensione di invalidità «intercedendo con il Ctu nominato dal Tribunale di Lamezia Terme». Secondo l’accusa, Tesoriere avrebbe promesso anche di «procurare lavori di appalto e incarichi e mettersi a disposizione per ogni evenienza».
Le contestazioni su un esame da avvocato
Inoltre sono imputati per abuso d’ufficio e falso Vincenzo Ioppoli, Maria Alosa e Ottavio Tesoriere perché avrebbero favorito il superamento della seconda prova orale dell’esame di abilitazione da avvocato a Maria Alosa. Secondo l’accusa Ioppoli, su indicazione di Tesoriere, avrebbe accettato di farsi consegnare un appunto dove Alosa e Tesoriere avevano indicato gli argomenti sui quali si sarebbe incentrata la seconda prova orale della candidata.
L’associazione mafiosa
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, spaccio di sostanze stupefacenti, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e scambio elettorale politico-mafioso
Ai vertici del sodalizio mafioso della cosca Pullano di Isola Capo Rizzuto, i sostituti procuratori che hanno coordinato l’inchiesta – Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino – hanno individuato Fiorello Maesano, quale promotore e organizzatore che dirimeva i contrasti (anche tra privati) e manteneva i rapporti con le altre associazioni mafiose, e Pietro Fiore Pullano, anche lui ai vertici della consorteria con il compito di pianificare le estorsioni, i prestiti usurari, l’approvvigionamento di armi e organizzava il mantenimento dei carcerati.
Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Luigi Villirilli, Ferdinando Pantuso, Dario Fratto, Giuseppe Napoli, Tiziano Saporito, Nicola Cantafora, Francesca Buonpane, Francesco Verri, Roberto Coscia, Mario Prato, Pasquale Le Pera, Domenico Magnolia, Francesco Gambardella, Francesco Sacco.