Nonostante la curva dei contagi sia ancora sui livelli di guardia, continua a Bovalino la protesta di un gruppo di imprenditori e commercianti in un presidio permanente davanti al Comune per raccogliere le tessere elettorali e chiedere una sanità più efficiente sul territorio. Un gesto forte per far sentire la propria voce.

 

«I risultati del commissariamento in questi anni non si sono visti – spiegano i manifestanti - Chiediamo semplicemente di potere essere curati come gli altri cittadini italiani». Secondo la teoria di uno dei firmatari «Gli ospedali hanno smesso di funzionare da quando dentro hanno messo i politici. Devono tornare le suore a fare le caposala e i medici tornare a fare i medici».

 

Intanto in paese, tra i centri più colpiti nella Locride dalla seconda ondata della pandemia, la vita sembra scorrere come se nulla fosse e sono tanti i cittadini che non rinunciano a ritrovarsi per strada con buona pace delle autocertificazioni.

 

«La situazione non è così grave come è descritta dai mass media», osserva un giovane del posto mentre un anziano seduto in panchina racconta che la sua giornata tipo fuori casa «dura solo un’oretta per prendere aria e rientrare». E dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Maesano, arriva l’ennesimo appello al buonsenso e al rispetto delle regole. «Si è un po' abbassata la guardia – ammette l’assessore comunale Pasquale Blefari – tutto questo è controproducente e allungare i tempi di questa situazione. Serve senso di responsabilità e all’osservazione delle disposizioni governative, sebbene difficili da applicare».