«È difficile trovare le parole o descrivere le emozioni che si provano quando si rientra in determinate competizioni così importanti. Sicuramente è un qualcosa di unico e che mi carica di responsabilità nei confronti di tutti quei docenti, di quei ragazzi che hanno fatto dell’istruzione l’obiettivo primario nella vita». È comprensibilmente ancora emozionato Giuseppe Fiamingo, professore di matematica e fisica all’Istituto d’Istruzione Superiore “Galluppi” di Tropea, per essere risultato tra i 50 migliori docenti al mondo in occasione del Global Teacher Prize, premio istituito da Varkey Foundation in collaborazione con GEMS Education e l’UNESCO.

Nelle prossime settimane il professore originario di Spilinga, che continua ad ispirare con il suo progetto MoCRiL - un laboratorio subacqueo per esplorare l’universo -, volerà a Dubai dove rappresenterà l’Italia assieme agli altri docenti finalisti, provenienti da 89 Paesi, nell’evento conclusivo del Global Teacher Prize. Intanto però ad attenderlo come ogni mattina ci sono i suoi studenti tra i banchi del Liceo Scientifico Fratelli Vianeo dove il prof Fiamingo ci ha accolti per un’intervista sui giovani e sulla scuola del futuro.

La soglia d’attenzione dei giovani è sempre più bassa e spesso faticano a seguire con interesse le lezioni. Come si fa ad accendere in loro la voglia di apprendere?
«Innanzitutto è importante far capire ai giovani che la scuola non deve essere assolutamente intesa come un dovere o un obbligo ma come un’opportunità. Perché di questo si tratta. A scuola si studia per imparare, per crescere, per sviluppare un pensiero critico. Poi sicuramente è compito anche dell’insegnante provare ad accendere quella scintilla che è la curiosità. Ecco, se l’insegnante riesce a trasmettere quell’entusiasmo e quella fame di apprendere allo studente allora sarà in grado di proiettare i ragazzi nel futuro e avrà compiuto al meglio il proprio lavoro».
Continua a leggere su ilVibonese.it