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Il candidato sindaco per il Pd Carlo Guccione era stato eletto alle ultime regionali con 13mila preferenze, insieme a Enzo Paolini, veterano della competizione comunale e forte del sostegno dei Gentile, a stento sfiora il 30% dei consensi. Occhiuto li ha asfaltati arrivando vicinissimo al 60%.
Un dato enorme, confermato dall’effetto trascinamento che Occhiuto ha saputo dare alla competizione raccogliendo un 5% in più rispetto alle liste. Risultato inverso rispetto a quello di Guccione che si sta iniziando a fare qualche domanda su quanto successo tra gli elettori del suo schieramento.
Può la vittoria di Mario Occhiuto diventare la base per una ripartenza del centrodestra calabrese? Di sicuro il percorso avviato da Occhiuto a Cosenza potrebbe diventare fondamentale per provare una ricostruzione. La rielezione con il 60% dei consensi ricorda la seconda elezione di Scopelliti a Reggio Calabria che segnò il passaggio definitivo verso la sua ascesa alla Regione e alla carica di coordinatore regionale dell’allora Pdl. Ma l’affermazione di Occhiuto a Cosenza pare essere ancora più forte, perché arriva senza simboli di partito e in rottura con i vecchi blocchi del potere bruzio. Adamo, Gentile, Morrone, Mancini erano contro di lui. E non hanno cavato un ragno da buco. Anzi l’essere rimasto fuori dal blocco storico, pare avere evidentemente favorito il sindaco uscente.
Il risultato cosentino, inoltre, si fa notare ancora di più se rapportato a quanto avvenuto a Crotone. Nella città pitagorica si è ribadita la scelta di non presentare il simbolo di Fi, ma con un candidato neofita come Antoni Argentieri Piuma e una coalizione lacerata, il centrodestra è arrivato addirittura quarto, staccato da due punti dal candidato dei Cinque Stelle. Il ballottaggio sarà un’esclusiva per il centrosinistra con Pugliese (appoggiato dagli Sculco) e Barbieri (candidata del Pd) a fronteggiarsi fino all’ultimo voto. Al centrodestra non resterà che valutare con chi schierarsi, ma la sensazione è che anche questa scelta potrebbe rimanere ininfluente.
Ed allora si capisce che in un contesto del genere assume maggiore valore l’affermazione di Mario Occhiuto che, non a caso, è stata subito festeggiata da Vittorio Sgarbi, assessore in pectore della nuova amministrazione comunale. E il critico d’arte ha immediatamente indicato Mario Occhiuto come il leader in pectore del nuovo centrodestra calabrese. Certo, nella stessa giornata Sgarbi ha pure annunciato che come primo atto da assessore, si preoccuperà di spostare a Cosenza i Bronzi, ma la sensazione che la prima dichiarazione sia molto meno irrealizzabile della seconda.
Di certo il ruolo di Mario e del fratello Roberto sarà determinante per il futuro di Forza Italia e del centrodestra in Calabria. Il pallino, adesso, pare essere nelle loro mani, anche in vista delle prossime elezioni e anche se Jole Santelli restasse coordinatrice regionale. Pare chiaro, ormai, che la ricostruzione del centrodestra non possa che partire da Cosenza. Dalla vittoria di Occhiuto si dovrà partire per rimettere insieme i cocci di una coalizione che nel resto del territorio calabrese ha stentato e che non può permettersi ulteriori divisioni.
Rimane da rilevare, però, che il livello locale non potrà fare certo miracoli se a livello nazionale non si seguirà analogo percorso. L’analisi dei risultati nelle città italiane chiamate al voto, però, non pare molto confortante da questo punto di vista e il leader del centrodestra italiano non si è ancora manifestato.
Riccardo Tripepi