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Mia non mangia la frutta. Ha tre anni e mezzo e l'unica cosa alla quale dà un morso distratto è la banana. Per il resto non mangia frutta.
Quando la sua maestra preferita le chiede per favore, di farla contenta, lei la mette in bocca, finge di masticarla ma la sputa. Schifata. Ma con eleganza (una cosa non le manca: la classe. Fa tutto con atteggiamento snob. È proprio vero, signori si nasce).
Fino a qualche tempo fa, ovviavo con gli omogeneizzati, ma ora rifiuta anche quelli. Nemmeno quando il papà fa il vocione, mangia la frutta. Nemmeno se cerco di fargliela mangiare di nascosto. Faccio la torta di mele? Frullo un po' di mele nell'impasto. Lo sgama. Riesce a mangiare il pan di Spagna scevro da ogni vitamina.
A maggio (il suo mese. Difatti la chiamo fragolina) faccio la fragolata con panna. Lei le fragole, del resto, le ama. Le trova molto belle. Adora proprio che io la chiami fragolina.
Al suo secondo carnevale l'ho vestita da fatina delle fragole.
Dicevo, faccio la fragolata con panna. Ci metto anche tanto zucchero affinché non le risulti acidognola. Le nascondo la prima fragola nella panna. Affinché non la veda proprio. Tutti, ma proprio tutti, amano la fragolata con panna.
Mette in bocca, comincia a masticare e all'improvviso mi guarda, adirata, delusa e sconvolta e sputa la fragolata. Dicendomi "non si fa"!
Dopo pochi minuti vado a stendere il bucato, sul balcone in cui ho un piccolo orto in vaso. La sento stranamente silenziosa. La chiamo, si gira, ed ha la bocca sporca di cioccolato. Grido al papà, dal balcone, che non le andava dato il cioccolato per punizione e lui mi raggiunge e mi dice che non l'ha fatto. Mentre ci chiediamo dove l'abbia preso ci accorgiamo che sta mangiando la terra del vaso.
Quando diventi mamma scopri che un essere vivente può rifiutare schifata una deliziosa fragolata. Per poi mangiare con gusto una zolla di terra coltivata.