E non soltanto quelle del governatore Oliverio e della sua maggioranza che rischierebbero, secondo alcune interpretazioni, di dover finire anzitempo la propria avventura alla guida della Calabria. La sentenza della Corte Costituzionale rischierebbe di travolgere la legislatura se dovesse essere considerata incostituzionale l’intera legge elettorale e non soltanto la parte in cui non attribuisce il seggio al miglior perdente tra i candidati alla carica di presidente della giunta.
Aspettano la decisione della Corte, che dovrebbe arrivare il prossimo 23 novembre, anche i consiglieri regionali di Forza Italia e l’intero partito, già provato dalle recenti settimane ad alta tensione, dopo il rinnovo dei coordinamenti provinciali da parte della coordinatrice regionale Jole Santelli. Dalla disputa fra le varie fazioni in campo Wanda Ferro si è tenuta in disparte, nonostante l’incarico di vice coordinatrice regionale attualmente ricoperto. Tanto che qualcuno ha iniziato a pensare ad un suo progressivo allontanamento da un partito che non l’avrebbe tutelata a sufficienza né prima delle scorse elezioni regionali, né successivamente. In caso di un suo ingresso in Consiglio quale sarebbe il gruppo prescelto dall’ex presidente della Provincia di Catanzaro? La domanda si ripete tra forzisti e non che tentano di capire come potrebbero variare gli assetti di palazzo Campanella. Intanto a cedere il proprio scranno alla Ferro dovrebbe essere Ennio Morrone che, al momento, è il papabile per andare a ricoprire l’incarico di presidente della Commissione Vigilanza, ancora da insediare. Un duro colpo per il drappello dei forzisti (Nicolò, Salerno e appunto Morrone) che già hanno dovuto fare i conti con la crisi determinata da Tallini e Orsomarso, eletti nelle fila di Forza Italia e adesso al Gruppo misto in polemica con la precedente gestione del partito. E se Tallini ha comunque ritrovato il suo ruolo nel partito con la nomina a coordinatore provinciale a Catanzaro, Orsomarso che mai aveva preso la tessera azzurra è impegnato nel tentativo di far rinascere An o comunque un movimento di destra che possa colmare il vuoto creatosi dopo l’implosione del Pdl. La Ferro, dal canto suo, continua a ribadire che si iscriverà al gruppo di Fi in caso di sua ammissione in Consiglio, anche per una questione di coerenza rispetto all’incarico di vice coordinatrice del partito. In ogni caso il suo arrivo a palazzo Campanella non è destinato a passare inosservato.


Riccardo Tripepi