Per un periodo, ogni cinque anni, le percentuali delle assunzioni si impennano, gli ospedali aprono per finta, i reparti vengono potenziati di niente, i politici tendono con garbo la mano agli avversari politici e rispondono persino al telefono. Ma non rilassatevi troppo, l'effetto finisce con la chiusura dei seggi
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Della Calabria tutti sanno tutto. In Italia e nel mondo. Ne parlano i giornali, le tv, i magistrati, questa terra non ha più segreti. Dalla 'nduja alla 'ndrangheta questa regione è ormai un libro aperto, un libro scritto da tanti, molti, troppi, che ne hanno svelato, più o meno oggettivamente, ogni più piccolo dettaglio.
C'è pero un aspetto su cui forse ci si è soffermati ancora poco e che invece meriterebbe un approfondimento, non fosse altro per il fatto che infrange un pregiudizio duro a morire, quello secondo cui in Calabria andrebbe sempre tutto male, in qualunque circostanza e contesto storico, dal lavoro alla politica, passando per sanità e turismo. Non è così.
Le tanto attese elezioni regionali
C'è un periodo che si avvicenda pressappoco ogni cinque anni, in cui il mondo è tutto rosa e fiori, le percentuali delle assunzioni si impennano, gli ospedali aprono per finta, i reparti vengono potenziati di niente, i politici tendono con garbo la mano agli avversari politici e rispondono persino al telefono, i fondi ai Comuni arrivano a pioggia, i bandi sono aperti e tutti e tutti in qualche modo ne sono vincitori. I treni arrivano in orari, il cedro torna a essere un frutto sacro e la Reggina ha buona speranze di tornare in Serie A. Il sole splende più forte che mai, la 'nduja si fa più piccante del solito, il mare diventa da bere, la 'ndrangheta scompare e tutti vogliono bene alla Calabria. Per la gente, con la gente, nella gente. Da sempre con la forza dei fatti.
Ebbene quel periodo dura circa dieci mesi ed è quello che precede le elezioni regionali, croce e delizia dei calabresi, che se sono fortunati ci guadagnano pure venti euro e una confezione di mozzarelle. Di bufala, mica fior di latte.
La sanità
Qui, sul Tirreno cosentino, attendiamo la campagna elettorale come il giorno di Natale, perché siccome la sanità è diventata un concetto astratto, almeno tiriamo un bel sospiro di sollievo con le inaugurazioni degli ospedali e i potenziamenti dei reparti. Anche se farlocchi, non importa, perché se anche la buona sanità non torna, almeno tra buffet e cene elettorali uno mangia gratis più e più volte.
Ma siamo pronti a scommettere che anche la sanità a Cosenza, a Reggio, a Vibo, Catanzaro e Crotone sarà oggetto di sproloqui e monologhi memorabili da parte di molti aspiranti consiglieri regionali della Calabria.
Le assunzioni
Come ci insegna la storia, questo periodo è caratterizzato dalle assunzioni. Nei Comuni, negli uffici, nel palazzi, nella sanità, ovunque ci sia un buco libero e non ci sono blocchi e divieti che tengano. Neppure leggi se è per questo. Vanno per la maggiore quelle nella sanità, che accontentano tutti.
Di questi periodi le file fuori alle sedi politiche sembrano quelle del santuario della Madonna della Grotta di Praia a Mare il 15 agosto.
I fondi
Chi dice che la Calabria è una regione povera è solo perché non sa che i soldi da utilizzare per lo sviluppo noi li conserviamo tutti per questi mesi, durante i quali i Comuni ricevono fondi come poggia all'ultimo diluvio. Per scuole, per strade, per strutture pubbliche. Gli affidamenti diretti fioccano, per lo più quelli da 39.900 euro, e l'economia si rimette in moto.
La politica amica
Se durante i quattro anni precedenti è più facile parlare con il Segretario Generale dell'Onu, durante la campagna elettorali i politici nostrani ti vengono a trovare a casa, ti forniscono il numero di cellulare, quello dei collaboratori, mail, pec mail, indirizzo skype e indirizzo di residenza. Gli abbracci si sprecano, ma mai quanto le promesse. Che riaccendono sempre un po' le speranze.
I salti della quaglia
Ma i cittadini non sono gli unici beneficiari di tanto garbo e gentilezza. Anche i rivali storici smettono di guardarsi in cagnesco e si aprono puntualmente al dialogo. Anzi, fanno di più. Cominciano ad andare a cena insieme, poi a pranzo, a colazione, fino a che dalla sera alla mattina i confini tra Pd, Pc, Ppi, M5s, Fdi, Fi, PP, Leu, lui, lei l'altro non si distinguono più, al punto che i piddini diventano grillini, i grillini approdano in Forza Italia, i forzisti si scoprono leghisti, i leghisti riscoprono un animo piddino, e ricomincia il giro.
Un mondo bellissimo
Ma oltre a spettacoli gratuiti, sfarzo, cene pagate, soldi facili e favori lampo, il periodo di campagna elettorale calabrese è bello sotto ogni aspetto. Da qui fino all'autunno prossimo, ad esempio, provate, se siete capaci, a pagare un caffè in un bar.
Ma non rilassatevi troppo, l'effetto finisce nel preciso istante in cui si chiudono i seggi. Dal giorno dopo, se volete un ricovero in ospedale o un posto di lavoro, potete tranquillamente tornare a prendere l'aereo, sempre che nel frattempo non siano chiusi pure gli aeroporti, oppure un treno, ammesso che vi troviate su quello giusto e che vi porti a destinazione senza i soliti intoppi.