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La corsa di Lucio Presta verso palazzo dei Bruzi si complica ogni giorno di più. Dopo la riunione non certo serena della Commissione elettorale di qualche giorno fa, in cui sono emersi tutti i malumori di Carlo Guccione (e anche di altri componenti delle liste), legate ad un presunto immobilismo politico e al disinteresse di Mario Oliverio alla campagna elettorale, adesso si aggiunge il forfait (manca solo l’ufficialità) dei fratelli Gentile.
Già da qualche giorno il “niet” di Ncd alla candidatura renziana era nell’aria. Angelino Alfano in persona, adesso, avrebbe dato il via libera non solo a questa strategia, ma anche all’alleanza con Enzo Paolini.
Il senatore Giovanni Bilardi la vede così: “Mi pare si stia arrivando alla conclusione di un percorso avviato da tempo su quel territorio e che è stato innescato dai meccanismi per la scelta del candidato e dalle prese di posizioni dello stesso Presta verso Ncd”. Il dato, insomma, è tratto. “Le amministrative sono un mondo a sé – spiega Bilardi – e bisogna fare molte considerazioni anche sulle esigenze dei territori. Credo che Paolini possa rappresentarle bene”.
Nelle scelte degli alfaniani, poi, avrebbe pesato anche l’atteggiamento di Oliverio sulla candidatura Presta. “Non mi pare che a Cosenza, la città del governatore, ci sia stato un grande impegno in prima persona di Mario Oliverio”.
Tutti elementi che hanno portato Ncd alla scelta Paolini. E che adesso spingono alla riflessione anche i Morrone che pure sembravano aver sposato la causa Presta in un primo momento. Le liste dei Gentile (forse due), le manovre di Guccione e il possibile avvicinamento dei Morrone tracciano uno scenario che con tutta probabilità porterà Cosenza al ballottaggio, considerato che i sondaggi danno il sindaco uscente Mario Occhiuto molto forte.
Dinamiche cosentine che paiono in grado di avere ripercussioni anche a livello regionale. In Consiglio Guccione ha già chiesto una verifica, mentre il gruppo di Ncd ha dato segnali di insofferenza.
Il senatore Bilardi, almeno per quel che riguarda Ncd, minimizza. “Le amministrative sono caratterizzate da scelte territoriali. Non credo ci saranno altre conseguenze politiche. E comunque il nostro partito si è mosso per tempo e con chiarezza. In ogni caso non ci siamo misurati con scelte che il Pd ha fatto in autonomia e di cui non ci possiamo assumere responsabilità. Il sottosegretario Gentile ha poi condiviso ogni scelta anche con i referenti romani”.
Ancora non è chiaro, invece, come la scelta sarà assorbita in casa democrat, dove la festa (?) per il rientro di Agazio Loiero è già stata rovinata. Le tensioni sul referendum anti trivelle e sulla sanità, i movimenti delle correnti, il difficile rapporto tra Consiglio e giunta dei tecnici e le difficoltà in vista delle prossime campagne elettorali di Cosenza e Crotone lasciano presagire mesi assai complicati.
Riccardo Tripepi