Altra festa comandata, altro giro di giostra, tanto vince sempre il banco. Nel carosello della transumanza aerea verso casa dei tanti calabresi che vivono fuori regione, la “casella” di Pasqua vale (quasi) quanto quella di Natale o delle ferie estive e assicurarsi un biglietto per trascorrere qualche giorno a casa, come in ognuna di queste occasioni, può arrivare a costare un patrimonio. E più la data “comandata” si avvicina più le cose peggiorano, con i posti che iniziano a scarseggiare e con i biglietti che diventano ogni giorno più cari. Un malcostume irritante e che si ripropone ogni volta uguale a sé stesso. Un malcostume che colpisce i tanti fuori sede (studenti e lavoratori, ogni anno sempre più numerosi) e che si abbatte sulle speranze turistiche di una regione che, proclami a parte, diventa costosissima anche solo da raggiungere dalle principali città italiane.

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Lontano ancora più di un mese lo sbarco ufficiale di Ryanair negli scali di Reggio e Crotone (che dovrebbe migliorare l’offerta agendo, si spera, da calmiere sui prezzi), le “opzioni” tra cui il nostro paradigmatico viaggiatore che intendesse prenotare un viaggio last minute verso la nostra Regione potrebbe scegliere sono sempre di meno e, via via che passano i giorni, a prezzi sempre più esorbitanti.

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Nella nostra ipotesi di viaggio, abbiamo considerato una permanenza di cinque giorni, in corrispondenza della chiusura delle scuole, con partenza da Roma e da Milano e con destinazione gli aeroporti di Lamezia e di Reggio. Chi volesse raggiungere Crotone, non può neanche prendere in considerazione l’idea dell’aereo visto che nelle date prese in esame (andata il 28 marzo e ritorno il 2 aprile, il martedì dopo Pasquetta) non esiste alcuna possibilità di prenotazione sulle maggiori piattaforme online.

Da Milano

Partendo dai due aeroporti del capoluogo lombardo (dallo scalo di Orio al Serio, in provincia di Bergamo, da cui partono molte delle compagnie lowcost non è più possibile prenotare voli per la Calabria) acquistare un viaggio andata e ritorno verso Lamezia costa un minimo di 377 euro. Ma i biglietti sono pochi e alcune tariffe, sempre per le stesse date, costano già oltre 550. Un vero salasso, considerato che da Milano si può raggiungere tranquillamente Berlino con poco più di 240 euro e spendendo più o meno quanto si spende per lo scalo di Sant’Eufemia si può comprare un volo transatlantico fino a New York.

E le cose vanno anche peggio per chi, sempre da Milano, volesse raggiungere lo Stretto. Un biglietto per il Tito Minniti (lo scalo che almeno in teoria dovrebbe servire le due città metropolitane di Reggio e Messina e che, sempre in teoria, potrebbe servire una platea di quasi un milione di abitanti) infatti può arrivare a costare come un pranzo in ristorante pluristellato. Poco più di 500 euro la tariffa minima prenotabile on line a 15 giorni dalla data di partenza ipotizzata. Tariffa che può arrivare tranquillamente a sfondare il muro dei 650 euro. Dipende dall’orario e dal tipo di bagaglio. Costi appena più abbordabili si posso ottenere scegliendo di effettuare uno scalo. Ma anche in questo caso, allungando cioè la durata del viaggio fino a più di sei ore, per atterrare a Reggio ci vogliono comunque più di 300 euro.

Da Roma

Le cose non vanno meglio neanche partendo dalla Capitale. Prendendo in considerazione entrambi gli scali romani per raggiungere il Minniti, il nostro viaggiatore potrebbe essere tra i pochi fortunati ad accaparrarsi uno degli ultimi ticket “economici” rimasti sul mercato, trovandosi a dover sborsare “solo” 395 euro per un viaggio di andata e ritorno. Chi dovesse farsi scappare questi posti in “offerta” invece, e decidesse comunque di avventurarsi verso casa, deve prepararsi a pagare cifre che, già in questi giorni, superano il tetto dei 700 euro.

Un po’ meglio (nel senso che si può risparmiare quanto basta per una pizza e una birra) le cose verso Lamezia. Un biglietto con partenza da Roma e con destinazione il maggiore aeroporto regionale si trova, sulle tre piattaforme online consultate, a non meno di 340 euro. Ma anche in questo caso i biglietti disponibili sono pochissimi e per chi arriva tardi non resta che prendere quel poco che è rimasto: già oggi, alcune tariffe, sfiorano il muro dei 600 euro.