La vicepresidente del Cav Lanzino, Chiara Gravina, lancia l’allarme: «Sono sempre di più le giovani che si rivolgono a noi»

Nate negli anni 2000 e tragicamente uccise da ex partner o stalker, le vicende di Ilaria Sula e Sara Campanella condividono diversi elementi, a partire dalla loro giovane età. La violenza di genere continua a colpire un numero crescente di ragazze giovanissime, un fenomeno sempre più preoccupante. A Cosenza, il centro antiviolenza Roberta Lanzino ha osservato un aumento significativo dei casi tra le più giovani, come evidenziato dalla vicepresidente Chiara Gravina.

«Stiamo accogliendo un numero crescente di donne molto giovani. Questo evidenzia un abbassamento dell’età sia delle vittime che di chi esercita la violenza di genere». Non si tratta solo di un cambiamento anagrafico, ma anche dell’evoluzione delle dinamiche della violenza stessa. Lo stalking, ad esempio, è in crescita e si sta imponendo come una delle principali forme di abuso, con caratteristiche sempre più insidiose.

Violenza di genere, se i social network peggiorano le condizioni

L’uso dei social network ha trasformato le modalità di persecuzione. «Lo stalking si traduce in una fattispecie di reato che perseguita le donne in maniera subdola rendendo ancora più difficile dimostrare le violenze subite. I carnefici sfruttano la tecnologia per monitorare e controllare le loro vittime, spesso senza che queste se ne rendano subito conto». Il confine tra la vita privata e il mondo virtuale diventa sempre più labile, alimentando nuove forme di oppressione.

Le testimonianze raccolte dal centro antiviolenza confermano come le tecnologie abbiano reso il fenomeno della violenza di genere ancora più complesso. Strumenti di localizzazione, applicazioni di messaggistica e piattaforme social permettono un controllo costante sulle vittime, che spesso faticano a dimostrare l’accanimento subito. Questo aspetto rende ancora più difficile per le donne denunciare e ottenere giustizia.

Nonostante le difficoltà affrontate nei mesi scorsi, il centro Roberta Lanzino prosegue il suo lavoro di supporto e sensibilizzazione. La lotta contro la violenza di genere richiede risorse, attenzione e consapevolezza, perché solo attraverso l’informazione e il sostegno concreto si può sperare di invertire questa tendenza preoccupante.