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VIBO VALENTIA - Scaricati dall’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e, a quanto pare, adesso anche dalla politica. Prosegue l’odissea dei 76 lavoratori precari, i cosiddetti ex art. 7. La loro vertenza è tutt’altro che chiusa. Apertissima ed infinita. Una vera e propria telenovela che ieri ha raggiunto il culmine nel corso di una giornata davvero paradossale.
Dal Paradiso al Purgatorio. A pranzo l’accordo sembrava raggiunto: Convenzione con “Calabria Lavoro”, azienda in house della Regione, contratto a tempo determinato fino al 31 dicembre 2016 ed immediato ritorno in servizio. Tutto fatto? Niente affatto. Nel pomeriggio nuovo incontro in Prefettura. Da una parte Pasquale Melissari, commissario di “Calabria Lavoro”, dall’altra i sindacati e i lavoratori. In mezzo nei panni di mediatore il Prefetto Giovanni Bruno. In assenza di una copertura finanziaria, ecco la nuova proposta: contratto a progetto di tre mesi e una garanzia su un futuro comunque tutto da costruire. In una sola parola, precario.
Retromarcia. Una chiara retromarcia che ha mandato su tutte le furie lavoratori e sindacati. Gino De Nardo della Cgil ha parlato di irresponsabilità politica. Duro anche Sergio Pititto della Cisl che ha ribadito che i lavoratori sottoscriveranno solo contratti a tempo determinato. In assenza di questo la battaglia proseguirà. Ed oggi la protesta si è spostata sotto gli uffici dell’assessorato regionale al lavoro.
Altro incontro. Il tutto in attesa di un altro incontro. L’ennesimo. Il Prefetto infatti non si arrende e ieri ha personalmente preso il telefono e contattato l’assessore Salerno. Giovedì nuovo round al piano terra della prefettura. L’odissea dei 76 lavoratori precari ex art 7 continua.