VIDEO | Sopralluogo del presidente e del coordinatore regionale della campagna vaccinale che impegna i militari. Il sindaco Biasi: «Siamo orgogliosi della nuova organizzazione»
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Sopralluogo del colonnello Alfonso Zizza, coordinatore della campagna vaccinale dell’Esercito in Calabria, e del presidente Nino Spirlì nel Centro di Taurianova che, assieme agli hub di Catanzaro e di Cosenza, completa il modello di collaborazione fra i militari e le Asp. La visita è stata l’occasione per fare il punto sulla nuova fase che, secondo il responsabile Giovanni Calogero, «grazie anche alla short list predisposta dall’Asp di Reggio Calabria possiamo affrontare attingendo nuovo personale per la vaccinazione capillare, anche nei centri più remoti, che ora abbiamo davanti».
Tutto è più ordinato nella struttura di largo Bizzurro, dove operano 2 tenenti medici e 4 marescialli infermieri che effettuano le somministrazioni in uno dei due piani dell’edificio. «Si conferma grande la considerazione che la cittadinanza ha verso l’Esercito – spiega Zizza, un colonnello che a Messina guida la Direzione del dipartimento militare di medicina legale – e il supporto che noi offriamo in un clima di grande collaborazione consente di migliorare il lavoro di tutti». In effetti i numeri danno ragione. «Il numero delle nostre somministrazioni – aggiunge Calogero oscilla siamo in grado di raggiungere quota 500 e puntare anche effettuare 700 inoculazioni giornaliere». Anche il sindaco Roy Biasi, presente al sopralluogo, ha sottolineato lo sforzo collaborativo messo in campo pure dai volontari.
«Noi avevamo pensato da tempo a questo tipo di utilizzo della struttura – afferma – sin dai tempi della vaccinazione antiinfluenzale, ci siamo preparati quindi e oggi con orgoglio possiamo dire che nella battaglia contro il virus Taurianova sta dando un apporto rilevantissimo che fa essere questo Centro uno tra quelli che fa più somministrazioni giornaliere in tutta la regione». Una “fortuna” che però per il sindaco leghista non è affatto correlata, nel giorno in cui i suoi colleghi del Cosentino protestano anche per i ritardi della vaccinazione, al ruolo dell’illustre concittadino Spirlì. «No – risponde Biasi – non penso di essere invidiato dagli altri sindaci, poiché si riconosce lo sforzo fatto per guardare lontano».