Anche quest’anno, la Casa circondariale di Palmi ha ospitato una partita di calcio per rinsaldare il legame tra i papà detenuti e i loro figli. Un evento fortemente voluto dalla direzione dell’Istituto unitamente all’associazione “Bambini senza sbarre” per consentire, soprattutto ai più piccoli, di incontrare i padri detenuti non nel contesto della sala colloqui del carcere ma in una location più sana e certamente più serena, quale quella rappresentata da un campo da calcio.

L’appuntamento, anche quest’anno è riuscito ed ha ancora una volta contribuito a creare occasioni in cui è stato certamente facilitato il legame tra figlio e genitore ristretto. Una giornata particolare, fuori dagli schemi della routine all’interno degli istituti penitenziari. 

La partita di calcio

L’appuntamento come detto sopra, ha registrato positivi riscontri. I detenuti e i loro familiari hanno da parte loro apprezzato la possibilità di un incontro in luogo aperto ed è stata vissuta come un momento di gioia, di svago. L’iniziativa è stata curata dal direttore Mario Antonio Galati, dal responsabile dell’Area Trattamentale  Domenico Ciccone, dai funzionari dell’area giuridico – pedagogica, Simona Prossomariti e Carone Simona, all’evento ha partecipato Morabito Simona, funzionario dell’Ufficio distrettuale dell’esecuzione penale esterna e l'ispettore xapo Tardio Maurizio ha curato l’organizzazione dell’evento dal punto di vista della sicurezza, per cui in sostanza sono state presenti le diverse “anime” che contraddistinguono l’esecuzione della pena.

La giornata è stata resa possibile anche grazie al prezioso lavoro dell’associazione Prison Fellowship Italia, che presso la Casa Circondariale si adopera per la creazione di iniziative a stampo culturale/sociale, volte al reinserimento del ristretto. I volontari dell’associazione hanno offerto un rinfresco ai partecipanti all’evento, detenuti e familiari, hanno fornito poi un validissimo supporto organizzativo, considerata la massiccia presenza di minori. La referente nazionale dell’associazione Prison Fellowship, Marcella Reni, in merito alla giornata trascorsa ha inteso sottolineare: «Si stima che più di 14 milioni di bambini in tutto il mondo abbiano un genitore in carcere e nella stragrande maggioranza è il padre. Quando un papà va in prigione, le ripercussioni vanno oltre le mura della Casa circondariale. I suoi figli hanno maggiori probabilità di soffrire la povertà, l'abbandono, lo stigma sociale e un futuro incerto».

La partita con il papà

L’associazione ed i suoi volontari/operatori conoscono bene i sentimenti dei genitori reclusi: «Da più di 40 anni lavoriamo nelle carceri di tutto il mondo e abbiamo sentito la paura e l'angoscia di questi padri. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di sviluppare programmi progettati per ripristinare e trasformare la vita dei detenuti e delle loro famiglie, portando speranza per un futuro più luminoso nei tempi più bui. In questa giornata di “festa” che è  la partita con il papà rendiamo onore a tutti i padri e coloro che fungono da modelli di ruolo paterni, poiché ricordiamo i padri che sono separati dai loro figli a causa della carcerazione. Oggi, e ogni giorno, cerchiamo di aiutare i padri in carcere per alimentare il loro amore e la cura ai propri figli».